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Basta tarantelle
Mimmo Cavallaro
Pasquale Lorenzo
Nagrù
Lira battente
Zona Briganti
Sandro Sottile
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Musica popolare
UNO STORICO SISTEMA DI COMUNICAZIONE
Non una semplice danza popolare residuo di cultura subalterna *
Chi la considerasse un semplice ballo o una danza popolare, come -ahimè !- la presentano spesso i gruppi folcloristici, sbaglierebbe. La tarantella (originariamente definita sonu, sonu a ballu, soni a ballu, sonati a ballu) non è catalogabile come residuo delle tradizioni popolari giunto fino a noi chissà come e chissà perché. Tornata di moda negli anni Ottanta, come elemento rivalutato della cultura subalterna, essa viene poi coltivata per mantenere viva la musica etnica. La tarantella è un sistema di comunicazione complesso, fatto di allusioni e gesti, di fughe e ritorni, di umiltà e arroganza, di prevaricazione e cortesie, di pensieri espressi con finalità derisorie e favoritismi ruffianeschi …è un percorso liberatorio nel quale il ritmo, i movimenti del corpo, le mezze frasi, i riferimenti malcelati manifestano una sincerità espressiva che non sarebbe possibile in nessun altro momento della vita. Il furore della chitarra battente libera il corpo dal condizionamento del reale e lo incatena ad un percorso mentale in cui le remore proposte dal contorno socio-ambientale si annullano ed esaltano l’esigenza della verità, appena appena addolcita dalla surdulina, quasi a tentare un contenimento del processo liberatorio o per deviarlo su una via di tregua, che ripropone ruolo e presenza di chi assiste. Nessuno si ferma, nessuno si offende, tutti ubbidiscono al mastro d’abballu, che sa -ma solo lui !-quando è il momento di cangiari e quando il superamento dei limiti nella gestualità e nelle parole può essere interpretato come offesa, nella combinazione uomo-uomo, o arrecare disturbo alla sensibilità del gentil sesso, in quella uomo-donna. Tutti si adagiano al senso di liberazione prodotto dal tamburello e dalla pipita, mentre l’aprirsi e chiudersi dell’organetto e il vibrare dolce della lira se per un verso richiamano una simbologia erotica osservata con arguto pudore e ribadita dalle corpose note delle zampogne a chiave, a la moderna e a paru, per l’altro verso offrono il senso ed il valore della felicità che può finire, come tutte le cose dolci e belle della vita. E’ per questo che la tarantella costituisce, nel rigido cerimoniale dei ruoli di genere nella cultura popolare del Sud, uno dei pochi momenti di parità reale, di franchezza epistolare, di comunicazione vera e libera. Nonostante la contaminazione della modernità, la tarantella rimane, per quello che suscita dentro l’animo, la danza che congiunge e lega cuore e ragione.
Corrado L’Andolina
• Pubblicato su Calabria Ora il 22 giugno 2007
La Tarantella aramonese è una canzone dedicata a Zambrone. Il testo è tratto solo in parte dalla tradizione. Le prime due strofe sono contenute nel libro “Il regno delle Due Sicilie”, 1859, che riporta i frammenti di una canzone tradizionale cantata a Spilinga e in tutta l’area aramonese (che comprende anche Zambrone, Zaccanopoli e Zungri). La parte rimanente é stata scritta da Corrado L'Andolina. Il brano é eseguito con impareggiabile maestria dalla band "Zona Briganti" di Rogliano che lo ha inserito nell'omonimo cd. La canzone, fortemente voluta dai soci del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni di Zambrone é anche l'inno del Tamburello festival, manifestazione di musica e cultura etnica che si svolge a Zambrone nel mese di agosto.
TARANTELLA ARAMONESE (canto tradizionale, Corrado L’Andolina)
Ascolta
La tua bellizza mi la fici fare/ Te tegnu ‘ntra lu pettu ohi fermamenti/ Cumu lo scogghiu ‘mmenzu di lu mari/ Lu fazzu pe dispettu di la genti.// Vidimu chine parra e vodi mali/ E tu bellizza statti allegramenti/ Pecchì nu jornu avimu d’arrivari/ Bellizza ancunu jornu certamente.// Arriva vernu ed eu friddu nun sentu/ Ca di lu cori l’occhi toi videndu/ Cogghi pe tia violetti e margheriti/ Juri d’amure e vasi sapuriti.// St’amuri è forti cumu la gramigna/ Sta terra antica e n’arburu d’alivu/ Nu jurnu a stu paise veni e rigna/ Giustizia e libertà eu ti lu scrivu.// De ccà passaru Svevi Aragonesi Normanni ccu Burbuni e Bizantini / Ma nui amamu i Greci e Aramonesi/ Di li briganti simu li parrini.// Zambrone San Giovanni e Daffinà/ Bàllanu ‘a tarantella cu passioni/ La terra nostra è propriu chissa ccà/ Terra d’amuri terra d’Aramoni.// La tua bellizza mi la fici fare/ Te tegnu ‘ntra lu pettu ohi fermamenti Cumu lo scogghiu ‘mmenzu di lu mari/ Lu fazzu pe dispettu di la genti.
La tua bellezza mi fa agire/Dentro questo petto ti tengo con fermezza/ Come lo scoglio in mezzo al mare/ quello che faccio provoca la gelosia della gente/ Vediamo chi ne parla e vuole il nostro male/ E tu mia bella stai allegra/ Perché un giorno ci uniremo/ Mia bella quel giorno arriverà certamente//
Arriva l’inverno ed io freddo non sento/ si riscalda il cuore vedendo i tuoi occhi/ raccolgo per te violette e margherite/ fiori d’amore, vasi profumati// Questo amore è forte come la gramigna/ Questa terra è antica come l’ulivo/ Un giorno a questo paese arriverà e regnerà/ giustizia e libertà, io te lo scrivo !// Da queste parti sono passati svevi e aragonesi/ Normanni, borboni, bizantini/ Ma noi amiamo i greci e gli aramonesi// E dei briganti siamo i padrini// Zambrone, San Giovanni e Daffinà/ Ballano la tarantella con passione/ La nostra terra vera è proprio questa/ Terra d’amore, terra d’Aramoni// La tua bellezza mi fa agire/ Dentro questo petto ti tengo con fermezza/ Come lo scoglio in mezzo al mare/Quello che faccio provoca la gelosia della gente//).
Un esempio di ricchezza delle sonorità etniche calabresi è certamente rappresentato da una delle più celebri sonate regionali.
TARANTELLA - Fanfara di S. Andrea sullo Jonio
Il mare, per Zambrone, é una scoperta recente che risale a circa 30 anni fa. Esso é sempre stato visto, dagli antichi abitanti zambronesi come una minaccia e un pericolo.
Dal mare bisognava stare lontani, perché da lì provenivano i saraceni e le loro terribili incursioni erano foriere di lutti e tragedie. La cultura di Zambrone é quella tipica di una realtà dell'entroterra calabrese e, più precisamente, dell'area del Monte Poro.
L'originalità della musica di quest'area, é stata, pochi anni addietro, oggetto di studio da parte dell'Arpa, un' associazione che vanta numerose iniziative di altissimo spessore culturale (fra l'altro, essa, é l'organizzatrice della Tarantella Power, l'evento più importante della musica calabrese che si tiene a Caulonia Superiore nel mese di Agosto). A conclusione di questi studi, l'Arpa, con la collaborazione del ministero del Lavoro e dell'Unione Europea, ha realizzato un interessante Cd "Suonipersi -Tradizioni musicali nel Monte Poro". Da questo lavoro, si é scoperto, che gli antichi “aramonesi” suonavano così …
TARANTELLA
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
frazione San Giovanni, Viale Antonio Gramsci numero 3 - 89867 Zambrone (VV) - Italia
[ Basta tarantelle - Il libro di Danilo Gatto ]
[ Mimmo Cavallaro - E’ uscito l’ultimo cd dell’artista calabrese ]
[ Pasquale Lorenzo - Un artista che ama la tradizione musicale locale ]
[ Nagrù - A nasci e morì é na cantata ]
[ Lira battente - Inno alla musica popolare ]
[ Zona Briganti - Clamoroso successo della band in Ecuador ]
[ Sandro Sottile - "C'é quel Sud", primo cd dell'artista roglianese ]