il gruppo
LIRA BATTENTE, INNO ALLA MUSICA POPOLARE
Nel 2007 Franco Pontoriero costituì, con altri musicisti provenienti dall’area del Poro, il gruppo “I liristi della taranta”. «Il termine, però -precisa lo stesso Pontoriero- rievocava la “Pizzica”, un’esperienza coreutica e musicale che appartiene al Salento e al Gargano. Per tale motivo, insieme agli altri componenti della band, abbiamo deciso di cambiare denominazione rimarcando le profonde radici culturali calabresi del gruppo». In effetti, la band vibonese sin dalla sua costituzione ha cercato di ancorare la sua attività alle danze e musiche popolari di derivazione regionale. Stornelli, muttette, canti d’amore e di protesta, serenate, tarantelle è il vasto repertorio che caratterizza l’universo musicale calabrese. Nell’area del Poro, l’unica band presente è proprio quella fondata da Franco Pontoriero che nei prossimi appuntamenti assumerà la denominazione di “Lira battente”. Un omaggio chiaro a uno strumento antico particolarmente amato dalla popolazione musicale (e non solo) calabrese. Quando si parla di lira, in effetti, si rievoca un elemento ancestrale che in qualche modo è capace di toccare le corde… del cuore fino in fondo. Le tarantelle eseguite a colpi di lira non lasciano scampo e sono capaci di trascinare nel ballo anche un valdostano. Se si parla di lira, ad esempio, si ha in mente la “Tarantella” di Giuseppe Fragomeni, monumento ciclopico al sapere musicale della gente di Calabria. «Durante la mia esperienza musicale -ha poi aggiunto Franco Pontoriero- ho incontrato molte piazze calabresi. In tutte ho avuto modo di constatare la capacità calamitante di tutti gli strumenti musicali popolari, specie della lira. L’idea di dedicare ad essa la denominazione del gruppo è stata, pertanto, una scelta del tutto naturale». La lira è uno strumento difficile da suonare e ancor più da costruire e di questo Pontoriero ne è assolutamente consapevole, tant’è che esprime «gratitudine nei confronti di chi ha dedicato una parte significativa della sua vita a preservare e tramandare i segreti legati a uno strumento musicale dal fascino incorruttibile». Bruno Marzano di Bovalino, Sergio di Giorgio originario catanzarese e reggino d’adozione e il giovane Daniele Mazza da Tiriolo, a tutt’oggi, sono i rappresentanti più autorevoli del pianeta-lira che si muove intorno al sole della Calabria. Se, poi, si parla di lira e di Vibo Valentia, il pensiero corre al poliedrico artista di Spilinga, Reginaldo D’Agostino che già alcuni lustri fa propose in molti spettacoli (eseguiti in tutto il mondo) il suono accattivante e ipnotico della lira. La sua band, all’epoca, era denominata “I liristi del Poro”. “I lira battente” si tuffano, così, in una sfida ardua, al cambio di denominazione farà seguito anche una variazione dello spettacolo che sarà incentrato, prevalentemente, proprio sul recupero di segmenti della cultura musicale e coreutica vibonese. Ritornano in mente gli antichi versi di una canzone popolare raccolta nel corposo lavoro di ricerca dall’insegnante Maria Meli “Viaggio tra due culture”, un tempo eseguita a colpi di lira e molto diffusa a Zungri, ridente centro abitato sito alle pendici del Poro: «Vinni pe’ fari a tia ‘na sirenata/ ‘na sirenata a ttia, o beda mia,/ no’ cantu pe’ la luna e pe’ li stidi/ cantu pe’ l’occhi toi ca su’ cchiù bedi//». E’ il “lirismo”… di una poetica intensa che, anche nella provincia di Vibo Valentia, si esprime con tutta la sua vis dirompente nella musica popolare.
Corrado L’Andolina