SALVATORE L’ANDOLINA
IL RUOLO PUBBLICO: SOCIALISTA, PROFESSORE E SINDACO
Socialista, professore, sindaco. La vita pubblica di mio padre può essere letta alla luce di questi tre poli di riferimento.
La sua scelta di aderire alla cultura socialista, per sua stessa natura democratica, laica, libertaria e riformista nasce prima di tutto da un’esigenza di giustizia sociale. Lontano da ogni forma di egualitarismo interpretò questa necessità alla luce di un socialismo razionale nell’analisi critica della storia e della società che puntava diritta all’affermazione di un nuovo umanesimo, orientato dal rispetto del merito e dalla difesa dei più deboli che si traduceva in un sentimento di solidarietà non negoziabile. Fraterno, il rapporto instaurato coi compagni socialisti.
Divenne insegnante dopo sacrifici immani e interpretò questo ruolo con entusiasmo, sapienza e modalità didattiche innovative. E ciò fu possibile grazie alla sua infinita erudizione e alla sua profonda cultura che spaziava dai classici, alla letteratura nazionale e internazionale, alla saggistica più acuta. Penna felicissima, ha lasciato ritratti e spunti di riflessione di rara bellezza e profondità. Non a caso era da tutti chiamato: “Il Professore”, in omaggio non solo al suo lavoro di insegnante, ma soprattutto di colto, sapiente e coerente educatore.
Ricoprì la carica di sindaco del Comune di Zambrone per ben tre volte. La prima, nel lontano 1970 e fu, all’epoca, a soli ventisei anni, il primo cittadino più giovane d’Italia. Ritornò alla carica di sindaco dal 1983 al 1990, grazie a due vittorie elettorali consecutive. Svolse tale ruolo con un rispetto del senso delle istituzioni laicamente sacrale. La sua opera più importante fu il tentativo di orientare la comunità a un approccio differente nei confronti della res pubblica, sottolineando l’urgenza di adeguarsi a una legalità praticata come presupposto di un ordinato progetto di crescita civile. Si segnalò per il suo coraggio e per il suo eccezionale dinamismo. Innumerevoli le opere pubbliche, alcune di portata storica, come ad esempio l’avveniristica Piazza VIII Marzo o il Centro servizi sociali. Grazie al suo intervento politico vennero anche costruite innumerevoli case popolari. La sua idea di sviluppo era radicata nella crescita culturale e nel sensibile miglioramento delle condizioni urbanistiche. La sua principale opera fu la tutela incondizionata del territorio.
Appassionato oratore, carismatico leader dispensò bene in ogni sua azione, impegnandosi senza lesinare energie a risolvere piccoli e grandi problemi dei suoi concittadini (anche attraverso una lunga e gratuita attività di patronato). Acuto pensatore e instancabile lavoratore ricoprì molte altre cariche prestigiose (nazionali, regionali e provinciali) dove ottenne unanimi apprezzamenti per le capacità e l’onestà. Considerò Zambrone la sua casa e i cittadini Zambronesi la sua famiglia allargata. Cercò di abbellire la prima curandola come un bene prezioso. Con i secondi non mancarono incomprensioni, ma prevalse sempre un affetto reciproco immenso, destinato a superare i limiti della contingenza.
Zambrone, 4 aprile 2018
Corrado L’Andolina
(Sindaco del Comune di Zambrone)