COMUNICATO STAMPA
BIBLIOTECA COMUNALE: COSTITUITO IL “FONDO SALVATORE L’ANDOLINA”
Donati dagli eredi dell’ex sindaco cinquecento volumi
Il professore Salvatore L’Andolina, scomparso lo scorso 4 aprile, è stata una figura di primo piano nella politica regionale ed ha ricoperto la carica di sindaco di Zambrone per tre volte (1970-1972; 1983-1988; 1988-1990). Peraltro ha anche ha insegnato Lettere, Storia e Geografia nella locale scuola media “Giovanni Pascoli” per molti anni. Fu proprio l’amministrazione da lui retta a istituire il 29 settembre 1983 la “Biblioteca comunale Domenico Zappone”. Nei giorni scorsi è giunta un’offerta di donazione da parte dei suoi eredi. Trattasi di ben cinquecento volumi in gran parte costituita da classici della letteratura di tutto il mondo e da numerosi saggi prevalentemente umanistici. L’iniziativa consente di ampliare il patrimonio documentario della biblioteca e, pertanto, di offrire alla cittadinanza un servizio migliore e adeguato alle sue richieste e aspettative. Tale donazione è stata accettata dalla giunta comunale, in quanto giudicata utile e vantaggiosa per l’amministrazione comunale, poiché non comportando oneri per il bilancio comunale, contribuisce ad elevare il livello qualitativo del servizio. I libri sono già stati consegnati alla biblioteca comunale la quale ha provveduto, attraverso i suoi operatori, all’inventariazione degli stessi che costituiranno il “Fondo professore Salvatore L’Andolina”.
In una lettera a firma degli eredi Corrado L’Andolina (attuale sindaco del Comune di Zambrone), Olga L’Andlina (figlia) e Anna Maria Scrugli (moglie) sono esplicitate le motivazioni addotte a tale donazione. Nella premessa, scrivono: “La donazione è di per sé un atto che presuppone apertura verso il prossimo e condivisione di un concreto ideale di fraternità. Se poi l’oggetto della donazione è rappresentato dai libri allora essa assume connotati particolari perché la cultura è il primo strumento di libertà di una comunità. I libri sono insostituibile mezzo di conoscenza, ma anche universi di esperienza che fanno amare la vita ed apprezzare il potere creativo della mente”.
Poi, aggiungono: “Il professore Salvatore L’Andolina ha speso tutta la sua esistenza nell’impegno pubblico. Ha insegnato ai suoi allievi che è necessario fare di se stessi persone migliori, presupposto ineludibile per rendere migliore la società. La sua formazione umana e politica, oltre che in un’educazione familiare solida ha sempre ricevuto nutrimento dai libri”. Infine hanno chiosato: “Una delle citazioni preferite dal professore Salvatore L’Andolina era quella di Daniel Pennac: Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo amare… il verbo sognare… Questa acuta considerazione non abbandona, però, l’amore, la lettura e il sogno al loro destino, relegandoli a un ruolo secondario. Esattamente il contrario: con la rimozione dell’imperativo, l’amore, il sogno e la lettura diventano un percorso naturale, sorgente di vita che si rinnova perpetuamente”.
Zambrone, 8 maggio 2018
L’amministrazione comunale