Mio caro e dolce Sasà,
compagno e amico fraterno di una vita vissuta insieme con sacrifici, passione e tenacia sin dalle Scuole Medie fino all’Università e poi, come collega, nell’insegnamento prima al Liceo di Crotone e in seguito alla Scuola Media di Briatico. Quante battaglie nel sindacato, quanti incontri culturali e di militanza politica abbiamo condotto negli anni ’70 e ’80 in un’Italia che si apriva al futuro e che era segnata da una grande apertura sociale e da interessanti novità!
Tu, da attento, solerte e fine intellettuale, militante socialista, hai aperto, ancora giovane, una grande stagione nel tuo paese, nel tuo Comune, Zambrone. Tutto intorno parla di te e porta nelle strade, nelle frazioni e nelle contrade marne i segni della tua cultura.
Ricordo la tua casa, a San Giovani, affollata sempre da gente semplice e comune, degente autentica e sincera, ce è la linfa di una sana democrazia partecipata.
Zambrone era una fucina di incontri politici, di presenze importanti, di convegni interessanti.
Tu, con il tuo impegno e con la tua sensibilità sociale, hai movimentato tutta la realtà e coinvolto paesi vicini e lontani.
I nostri sono stai anni difficili, ma formidabili, anni di sacrifici, ma è valsa la pena averli vissuti ed essere stati testimoni e partecipi di quei mutamenti democratici e sociali che cambiavano l’Italia.
Tu, a ventisei ani, eri sindaco di Zambrone, il più giovane sindaco d’Italia ed hai affrontato i problemi della tua comunità con una visione lungimirante e positiva.
Oggi, tutti ti rendiamo l’estremo saluto e siamo qui, intorno a te, tristi, commossi e angosciati, perché sei venuto a mancare.
Per m è scomparso un pezzo importante della mia vita, un amico, un uomo di incommensurabile umanità e cultura.
Tu, caro Sasà, ci manchi, mi manchi; non ho più il tuo dolce sorriso, le te intelligenti e ironiche osservazioni.
Fino ad un ano e mezzo fa siamo stati insieme con altri amici e compagni a difendere le idee della Costituzione, tanto cara a Pertini, su cui conservo il libro di De Cataldo che tu mi avevi donato.
Ricordo ancora i convegni, i dibattiti, le discussioni politiche, la presentazione di libri, fatti nel tuo Comune che rimangono preziosi contributi alla crescita culturale di cui oggi è promotore e continuatore il tuo amato Corrado.
Ora non ci sei più. Ma, finché il tuo nome sarà pronunciato da ognuno di noi, tu vivrai tra noi, in mezzo ai tuoi, ai tuoi figli, ai tuoi fratelli, alla tua cara moglie Anna, ai dolci e amabili nipotini: Anna, Salvatore, Patrizia, Corrado; la tua Patrizia. I tuoi nipoti, tutti, portano la tua luce e il tuo sorriso.
La dolcezza del tuo sguardo, caro Sasà, sarà la fiaccola che illumina il cammino di chi resta.
Sasà, un abbraccio da tuti i tuoi amici e compagni di scuola e colleghi con cui sei stato insieme fino a questi ultimi giorni.
Voglio poi abbracciare con affetto e commozione i tuoi amati e preziosi figli Olga e Corrado, la tua cara moglie Anna, la tua indimenticabile sorella Ninì, il premuroso e caro Massimo e gli amati Antonio e Carlo.
Grazie Sasà, per tutto quello che hai dato e seminato.
Sono sicuro che il raccolto sarà prezioso e che cadrà in buone mani.
Voglio, infine, ricordare un pensiero su cui tu sempre tornavi nelle nostre discussioni. Spesso mi dicevi: “Finché nel mondo ci saranno ingiustizie e disuguaglianze, ci sarà sempre bisogno di socialismo”.
Addio, mio caro, dolce amico e compagno di sempre!
Il tuo ricordo vivrà perennemente in noi.
Ciao Sasà.
Zambrone, 5 aprile 2018
Mimmo Caparra