il commiato
ADDIO AD ELEONORA CORTESE. UN’IMPIEGATA MODELLO
TROPEA - Due giorni fa, presso la chiesa dell’Annunziata, l’estremo saluto ad Eleonora Cortese, sposata con Antonio Caia e madre di Giuseppe, giovane avvocato. Dal 1977 la funzionaria aveva ricoperto ruoli di primo piano nell’ambito dell’amministrazione della giustizia: cinque anni presso la cancelleria del tribunale di Palmi, diciannove presso quella di Vibo e gli ultimi dieci a Tropea, sua cittadina di adozione. Apprezzata da tutti gli operatori del settore per la gentilezza e la disponibilità con cui si rivolgeva agli interlocutori, coniugava magistralmente rigore e comprensione. Sapeva trasmettere vicinanza umana come poche altre persone. Ma soprattutto era ammirata per il suo carattere, coraggioso e tenace, dolce e socievole. Con lei se ne va una parte significativa delle vicende umane e professionali di molti avvocati, magistrati e impiegati di cancelleria, non a caso presenti in maniera massiccia al rito funebre. Tra questi, Giuseppe Cricenti, ex pretore di Tropea stimato erga omnes per il suo acume giuridico, temperato da un’innata saggia prudenza. Un pezzo di storia dell’ufficio giudiziario di Tropea segnato da un modo d’interpretare e applicare la legge in perfetta linea con un’idea alta della giustizia. Una vera e propria scuola professionale e di vita, soprattutto per molti giovani avvocati, di cui la dirigente era intelligente e preparata docente. Eleonora Cortese era molto legata al suo paese d’origine, Zambrone, dove riposerà nella cappella di famiglia. La breve distanza da Tropea, la presenza delle sorelle, della madre e dei nipoti, la riportavano nel suo paesino d’origine con assidua frequenza. E tante, anche le presenze zambronesi a salutarla per l’ultima volta. A conferma del suo legame col paese natio, la costante curiosità sui fatti e sulla storia della comunità. Non a caso chiedeva con puntualità il periodico locale Cronache Aramonesi ed era sempre presente negli appuntamenti significativi, come la festa patronale in onore di San Carlo. Carattere forte, piglio deciso, passionalità, si sposavano perfettamente in lei con un garbo e un’educazione intrisi di umiltà e coerenza. Una perdita dunque dolorosa per la famiglia, per gli operatori di giustizia e per le due comunità, di Tropea e Zambrone.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 28/7/2013, p. 29