VARRÀ, IL SINDACO GENTILUOMO
Zambrone, scompare l’ex primo cittadino: «Con lui si chiude un’epoca»
ZAMBRONE Il paese, lo scorso sabato pomeriggio era alle prese con i preparativi di quella che avrebbe dovuto essere una domenica di festa. Il 3 giugno, infatti, era la data stata prescelta per il rito della Prima comunione che, come da prassi, avrebbe dovuto interessare gli alunni della scuola primaria, classe quarta. E invece, un evento luttuoso ha colpito l’intera comunità, lasciandola incredula e sgomenta. La notizia della scomparsa di Domenico Varrà si è diffusa tra la gente in un batter d’occhio. E subito, nella casa di famiglia si è riversata una moltitudine di amici. La fine di Domenico Varrà è stata fulminea; probabilmente un malanno al cuore si è rivelato letale. È deceduto nella sua campagna che dista dal centro abitato poche centinaia di metri mentre era intento ad eseguire alcuni lavoretti. Una fine inaspettata, ma perfettamente in linea con il suo modus vivendi, da sempre amante del mare e della campagna, le due grandi risorse naturalistiche di questo lembo di terra. Domenico Varrà era molto conosciuto nel territorio. Nella sua prima gioventù aveva ricoperto il ruolo d’impiegato comunale. Era poi stato stabilizzato nell’ambito scolastico, settore servizi amministrativi. La notorietà, in loco, era legata al suo impegno politico che ebbe inizio da giovane e continuò fino al 2004; in gran parte speso all’interno della Democrazia cristiana. Nelle varie compagini amministrative, dal 1972 al 1990 ricoprì vari ruoli (assessore, vicesindaco e consigliere di minoranza). Poi, alle elezioni del 1995 fu eletto sindaco; incarico riconfermato nel 1999. Nel 2004 era stato candidato alle elezioni provinciali con lo schieramento di centrosinistra denominato “Progetto democratico vibonese” conquistando, sul territorio comunale, 169 voti. La sua vita è stata segnata da tre grandi lutti. Il primo, la perdita, da piccolo, di un fratello di nome Francesco. Il secondo, si verificò il 9 luglio 1950, data in cui a soli otto anni perse il padre, Antonio, a causa di un incidente sul lavoro. Il terzo, la prematura perdita della moglie, Rosalba De Pino, all’epoca (1995) direttrice didattica del Circolo di Briatico. Padre di tre figli, Maria Concetta, Vittoria e Antonio, ha saputo trasmettere incommensurabile amore per la vita nell’ambito familiare e il senso del valore dell’impegno civile in quello sociale. Lo scorso sabato, una delle persone presenti, visibilmente rattristata dall’evento luttuoso ha sussurrato: «Con l’addio di Domenico Varrà si chiude un’epoca!». Un’affermazione densa di malinconia che in molti ha stimolato l’esercizio della memoria e la rievocazione di tanti ricordi ed episodi. Il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni ha voluto ricordarlo in questi termini: «Mimmo Varrà ci ha lasciati. All’improvviso. Senza neppure darci il tempo di salutarlo. Siamo sgomenti e rattristati come se avessimo perduto uno di casa. Come del resto era per tutti. Con il suo senso dell’ironia, la cordialità istintiva, la generosità. Ci mancheranno le sue battute intelligenti e immediate, il suo spirito libero, la prontezza e la decisione nell’affrontare le situazioni più difficili. Amava il mare, la campagna, gli spazi aperti e tutto ciò che lo accostava alla bellezza universale della natura e della vita. Adorava i nipotini e ne parlava continuamente ed era l’ennesima manifestazione di amore per la vita e per la famiglia. Ora ha raggiunto la sua Rosalba ed ogni sofferenza è finita. Ai figli Antonio, Maria Concetta e Vittoria ed a tutti i familiari esprimiamo la più profonda amicizia e il nostro dolore, che se non è uguale al loro, certamente è grande e sincero».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 4 giugno 2012, p. 24