Nel libro si traccia un percorso di approfondimento
delle tradizioni e degli usi del territorio
LE VICENDE RELIGIOSE DI ZAMBRONE
Presentato l’ultimo volume di studi curato da Corrado Antonio L’Andolina
di Mariastella Ferrazzo
ZAMBRONE - “Vicende religiose di Zambrone” è il titolo del nuovo libro di Corrado Antonio L’Andolina. Il testo è stato presentato al pubblico durante un convegno tenutosi domenica pomeriggio presso i locali della palestra scolastica, alla presenza di numerosi relatori e di un folto pubblico di uditori, giunti anche dai paesi limitrofi. Risultato di una lunga esperienza didattica e di ricerca, il testo offre un contributo alla comprensione dei fenomeni religiosi in un importante periodo storico, disegnando un viaggio nella storia religiosa di Zambrone. “L’elemento religioso, infatti,- scrive l’autore- nella realtà locale occupa da secoli una prioritaria importanza fino a costituire il fulcro della sua civiltà”. “Un’opera d’intelletto che scaturisce da un’accurata ricerca e da un proficuo studio nell’archivio diocesano di Tropea- si legge nella prefazione- Essa ci offre la possibilità di rivivere la nostra storia e di immergerci nell’atmosfera di quei tempi e di quei luoghi che non sono più e, pur tuttavia, ci appartengono e li sentiamo nostri e attuali, li percepiamo come nostre radici e retaggio culturale”. L’incontro si è aperto con l’intervento di Padre Trifone Labellarte, sacerdote presso la parrocchia San Carlo Borromeo di Zambrone, il quale ha voluto ringraziare L’Andolina per aver scritto un libro che offre alla gente la possibilità di scoprire le radici del nostro passato. Un testo intriso di “pathos” per il dirigente scolastico dell’Istituto di Briatico, Rocco Cantafio- “ l’opera ha la capacità di sfiorare la corda dell’anima- ha affermato- lancia un messaggio di fede che va a registrarsi nel profondo del nostro cuore. Il significato intrinseco del testo, va al di là delle date storiche e ci guida ad una lettura in chiave sacra”. Lo scrittore ha definito la sua opera “una ricerca che nasce dall’esigenza di definire l’identità della gente di Zambrone svelando la storia”. Il punto di partenza è la cultura -scrive l’autore nella sua nota-, intesa come elemento trainante di un potenziale processo umano che punti sul rinnovamento e sulla rigenerazione dello spirito e delle coscienze”. Ha moderato l’incontro il giornalista Salvatore Berlingeri. Tra i relatori anche Don Nicola Berardi, Sacerdote presso le parrocchie San Nicodemo di Daffinà e San Nicola di Daffinacello, il quale è intervenuto alla conferenza proferendo parole intrise di vero significato: “Riscoprendo le nostre radici riscopriamo noi stessi- ha esordito il sacerdote- e lo scrittore L’Andolina con questa sua opera ci ha fatto riscoprire il senso di appartenenza, il testo deve servirci a crescere sulla base delle fondamenta, poiché recuperando le nostre fondamenta recuperiamo le nostre radici”. Successivamente è intervenuto Don Pasquale Sposaro, Sacerdote presso la parrocchia Santa Marina di San Giovanni che ha voluto sottolineare “l’importante ruolo che ha la storia permettendoci di entrare in un passato nobile. Ha riportato alla memoria dei presenti, inoltre, il ruolo sociale che rivestivano le confraternite in passato mettendo in risalto la nostra cultura strettamente connessa alla chiesa che nello stesso tempo si adoperava a portare avanti il bene del popolo”. Ecco intervenire di seguito Don Ignazio Toraldo, direttore dell’archivio diocesano di Tropea che ha spostato il discorso sulla religiosità dell’uomo come movente di un’opera di ricostruzione. “Ciò che rende l’uomo forte è la religiosità- ha affermato- ovvero la percezione di sé come appartenente ad un mistero ancora più grande. Da qui la necessità di recuperare gli elementi del territorio e ricostruire”. Ha concluso l’incontro il Sacerdote Filippo Ramondino, Cancelliere della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea che ha posto in primo piano il ruolo della chiesa in quanto costruttrice di una civiltà recuperando un’identità nella tradizione. Infine si è congratulato con l’autore, Corrado L’Andolina per avere sfornato un’opera davvero degna di lode, con l’augurio che il testo possa illuminare i giovani ad innamorarsi e ad avvicinarsi alla cultura riappropriandosi della vera saggezza. C’è da dire inoltre, che l’iniziativa è stata curata ed organizzata dal centro studi umanistici e scientifici Aramoni. Al termine della manifestazione è stato offerto un rinfresco a tutti i partecipi. Presenti tra il pubblico anche l’Amministrazione comunale nella persona dell’assessore Pasquale Purita e il presidente dell’associazione cultuale il “Tocco” di Motta Filocastro, Graziano Ciancio.
Pubblicato su Il Quotidiano il 3 marzo 2010, p. 24