Zambrone. Morto sul lavoro
L’ULTIMO SALUTO AD ALDO FERRARO
Ieri si sono svolti i funerali di Aldo Ferraro, il giovane lavoratore scomparso, prematuramente, a causa di un tragico infortunio sul lavoro, verificatosi a Reggio Calabria, lo scorso otto febbraio. La scomparsa del giovane lavoratore di Zambrone, padre di un bambino di quasi un anno, ha sconvolto la comunità che, sgomenta, si è stretta intorno alla famiglia nel momento più difficile, quello dell’ultimo saluto. Un evento luttuoso impossibile da accettare, fonte di una tristezza senza fine. Aldo Ferraro era apprezzato per le sue straordinarie doti umane e per la sua congenita simpatia. Lavoratore instancabile e onesto, amava profondamente il suo paese d’origine, tanto da decidere di costruirvi la sua famiglia. Il sorriso sornione e la sua generosità, lo rendevano agli occhi della popolazione un esempio da encomiare. Al rito religioso che si è svolto nella chiesetta del centro tirrenico, ha partecipato una folla oceanica, un ulteriore segnale di quanto la vittima del tragico infortunio fosse amata nel suo paese e non solo. Sulla bara è stata posta la sua maglietta di calcio, sport al quale il giovane zambronese aveva dedicato molto tempo della sua prima gioventù e che lo aveva reso ancora più popolare in molti comuni del circondario. Le tante persone presenti hanno partecipato al triste appuntamento con profonda commozione. Il sentimento predominante era quello dell’incredulità, combinato con un generale e condiviso immenso dolore. Emily Bronte ha scritto: «Non c’è spazio per la morte». In effetti negli occhi della gente presente ieri nella piazza San Carlo, nei loro silenzi, la morte si percepiva come una vera e propria usurpatrice. Ma nei loro cuori si percepiva, pure, la certezza di un ricordo intenso che il tempo potrà solo rafforzare e non di certo cancellare.
Nicola Costanzo
Pubblicato su Il Quotidiano l’11 febbraio 2010, p. 23