MONTE PORO, IDEE DI SVILUPPO
Amministratori a confronto sulla proposta di legge per la Riserva naturale
ZUNGRI Monte Poro, che passione! Così, potrebbe essere riassunto il contenuto dell’iniziativa che si è svolta l’altro ieri nella sala consiliare. Tema del dibattito, organizzato dal Comune di Zungri e dalla Regione Calabria: “Il comprensorio del Poro: proposte e opportunità”. La conferenza ha preso le mosse dalla bozza della proposta di legge volta ad istituire la “Riserva naturale regionale del Poro”. Gli interventi sono stati moderati dall’avvocato Giuseppe Mamone. A fare gli onori di casa il sindaco di Zungri, Francesco Galati, il quale nel suo saluto ha sottolineato: «Quando si parla di opportunità di sviluppo per un territorio, per un comprensorio come il Poro, non si può prescindere da un’analisi dettagliata di quelle che sono le sue peculiarità, le sue specificità, per cercare di fare emergere le vocazioni tipiche del territorio e su di esse puntare con interventi e progetti strategici di sviluppo». Di seguito, Serafino Fiamingo, consigliere comunale dell’amministrazione zungrese, il quale ha evidenziato come «un progetto organico di sviluppo dell’area del Poro accentui le prospettive economiche e le ricadute positive per tutte le comunità che vivono su tale territorio». Dal canto suo Martino Porcelli, assessore provinciale all’Ambiente ha posto l’accento sulla necessità di «predisporre strumenti e progetti concreti, capaci di valorizzare al massimo le potenzialità del Poro, nel più rigoroso rispetto della sua prioritaria vocazione ambientalistica». Il giornalista Nicola Rombolà, invece, ha posto l’accento sull’elemento culturale, proponendo l’istituzione di un premio letterario dedicato a Giuseppe Berto. Nel titolo, proposto da Rombolà, la sintesi della peculiarità di questo lembo di terra vibonese: “La ricchezza della povertà”. E’ stata poi la volta di Franco Barbalace, sindaco di Spilinga, il quale ha evidenziato come «la comunità montana “Monte Poro-Mesima” ha istituito una sede periferica proprio nel Comune di Spilinga, simbolo tangibile di una particolare attenzione che l’amministrazione locale mantiene nei confronti del territorio in questione». Il sindaco di Rombiolo, Giuseppe Navarra si è soffermato sulle debolezze dell’area del Poro: «si pensi -ha dichiarato- alla viabilità e alla scarsa utilizzazione dei terreni che incidono negativamente sull’attività delle aziende che operano in loco». Alessandro Porcelli, sindaco di Drapia, ho poi aggiunto: «Lo sviluppo dei territori collinari che ruotano intorno a Monte Poro, potrebbe oggettivamente offrire un valido sbocco turistico alla Costa degli dei, con benefici economici e non solo, generalizzati». Michele Mirabello, assessore provinciale alla Cultura, nel suo intervento ha poi rimarcato: «Una crescita dell’area di Monte Poro, non può più prescindere dal collegamento con gli specifici progetti di sviluppo europei. La bontà, la specificità e il valore del pecorino e della ‘nduia non sono più in discussione. Le risorse locali, però, vanno adesso proiettate in un contesto europeo, l’unico che possa offrire alle potenzialità del Poro, il terreno per un adeguato sviluppo». Le conclusioni sono state affidate al consigliere regionale Bruno Censore. Il leader del Partito democratico ha esordito precisando che l’idea di istituire la Riserva è maturata dopo una lunga riflessione, solo alla fine del suo mandato. Per tale motivo, essa non è stata formalizzata in seno all’assise regionale. Ha poi ripercorso le vicende relative all’istituzione del “Parco naturale delle Serre” che, nella fase conclusiva, si avvalse proprio del suo decisivo intervento. Il deputato regionale, al termine di un articolato intervento si è soffermato sull’aspetto centrale della proposta: «L’area protetta di Monte Poro -ha sostenuto- implicherebbe la creazione di una sinergia e di una rete tra artigiani, coltivatori, aziende e amministrazioni locali che rappresenta il presupposto politico di un adeguato e credibile progetto di sviluppo. L’istituzione del Parco sarebbe una risorsa importante non solo per i comuni che gravitano nell’area di riferimento, ma anche per l’intera provincia vibonese. Solo così -ha concluso- le produzioni locali per ora gradite solo a un pubblico di nicchia, possono definitivamente decollare per poi inserirsi in contesti economici e commerciali allargati». A margine del convegno ha poi speso una breve battuta anche sulle prossime primarie del Pd: «Mi candido alla carica di governatore -ha dichiarato Censore- senza alcuna velleità. Il mio principale obiettivo, invece, è dare voce, più forza e visibilità alla provincia di Vibo Valentia».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 9 febbraio 2010, p. 35