l’intervento
SERVE SOLIDARIETA’ PER GLI IMMIGRATI
I migranti e i rifugiati minorenni è il tema scelto da Papa Benedetto XVI per la giornata mondiale dei migranti e del rifugiato, che si è celebrata ieri in Italia, accanto al titolo indicato dal Papa, la fondazione Migrantes ha aggiunto “Il minore migrante e rifugiato: una speranza per il futuro”. La regione che ha ospitato la manifestazione é la Campania. Il problema dei migranti e dei minorenni, non è solo problema nazionale, ma tocca in primis anche la regione Calabria nelle sue cinque province e in modo particolare quella di Vibo Valentia che si trova a confrontarsi con tale realtà. Quanti sono gli immigrati presenti sul territorio, quante le donne e quanti i bambini? Probabilmente nessuno è in grado di rispondere alla domanda. I fatti di Rosarno dei giorni scorsi, non possono lasciarci inermi e indifferenti. Tali episodi in questa piccola cittadina distante circa 15 minuti di macchina dalla nostra provincia e diocesi, hanno sicuramente sollevato un polverone attorno al problema dell’immigrazione clandestina e al lavoro nero presente sul territorio. Ma non dimentichiamo che Rosarno non è solo nella provincia di Rc, ma è in ogni nostra piccola comunità, dove lo straniero è visto come l’uomo da sfruttare nei terreni e nel lavoro nero. Quanti fratelli immigrati sfruttati e mal pagati? Quante donne usate come oggetto di desiderio per persone povere interiormente e carenti d’affetto! Quanti bambini usati come oggetti e tante volte, ancora più grave, come corrieri per loschi traffici. La nostra provincia non è esente dai fatti di Rosarno che, anche se in modo diverso, hanno come oggetto, l’uomo, colpito nella sua dignità. Il Papa nella preghiera dell’Angelus di Domenica 10 gennaio, ha rimarcato l’attenzione sul fatto che «l’immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura,e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare, nell’ambito del lavoro, dove è facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni concrete della vita». Il Sommo pontefice ha poi concluso: «invito a guardare il volto dell’altro e a scoprire che egli ha un’anima, una storia e una vita- è una persona- e che Dio lo ama come ama me». L’immigrato presente sul nostro territorio non è dunque un «nemico» da sfruttare o da abbattere, ma un fratello d’accogliere, da amare e rispettare, come in passato i nostri fratelli calabresi e italiani sono stati accolti, anche se fra tante difficoltà, in altre nazioni. Quest’Ufficio diocesano per i migranti che ho l’onore di presiedere per conto della Chiesa diocesana di Mileto – Nicotera – Tropea, vuole aprire le porte ai tanti fratelli immigrati presenti sul territorio, invitando le parrocchie e le associazioni di volontariato del nostro territorio provinciale a non formare “isole” pronte a fare da sole, ma nel dialogo e nella stretta collaborazione, sapere offrire ai fratelli immigrati e accoglienza e amore, per farli sentire a casa loro. A tale riguardo, il Papa nel discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede dell’11 gennaio 2010 ha dichiarato: «La Chiesa è aperta a tutti, perché- in Dio- esiste per gli altri, e partecipa intensamente alle sorti dell’umanità».
Don Felice La Rosa
direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dei migrantes