L’appuntamento
PROCESSO A CARNEVALE PER RITROVARE L’ALLEGRIA
Briatico
La neonata associazione Eleutheria emette i primi vagiti e lo fa con piglio deciso. Dopo le manifestazioni natalizie i sodali del circolo di San Costantino sono alacremente al lavoro per mettere a punto la prossima manifestazione. In occasione del Carnevale i soci del centro culturale saranno gli animatori di una rappresentazione teatrale (ispirata dal saggio “Discurzu a Carnalavari” scritto da Giuseppe Garrì da San Costantino di Briatico) dal titolo “Processu a Carnalavari” con l’obiettivo è fare rivivere la festività secondo i canoni degli anni Trenta del secolo passato. Nella piccola frazione di Briatico (e non solo) era uso, all’epoca, processare “Carnevale” in pubblica piazza. Scherno, goliardia, atteggiamenti disinibiti, linguaggi scurrili, caratterizzavano questo singolare pubblico procedimento. Gli attori cambiavano di anno in anno, ma i personaggi da interpretare erano sempre gli stessi. Su tutti troneggiava, appunto, “Carnevali” figura negativa capace di infrangere ogni regola di convivenza civile e di buon senso. A distanza di qualche decennio, nella serata del 24 verranno riproposte, in piazza, le scene tipiche che caratterizzavano l’originaria sceneggiatura. Per la realizzazione dell’evento saranno coinvolte molte persone del luogo. Un’interessante scenografia farà da cornice a un evento per molti versi unico nel suo genere. Anche le figure che ruotano intorno alla vicenda processuale sancostantinese offrono interessanti elementi di originalità. Fabio, Ciccio, Letizia, Peppi, ad esempio, sono la voce di un popolo che trova l’occasione, una tantum, per assolvere al ruolo di sostanziale accusatore. All’ingordigia di “Carnalavari” si contrappone il balsamo offerto dalla Quaresima, all’inconcludenza del medico, il pragmatismo del prete, alle richieste sbrigative dell’accusa, il senso della misura del giudice. Anche il contesto offre molteplici spunti di riflessione. Ad incominciare dai dialoghi tra i protagonisti pronunciati in un dialetto antico ed efficace, per finire all’atteggiamento dei familiari dell’imputato, di certo poco ispirato da sentimenti di autentico amore. Da sottolineare l’insistenza generale sull’olezzo che sprigiona il corpo di Carnalevari. La circostanza, evidentemente, va oltre l’elemento corporeo e rimanda a quanto era solito ripetere Paul Vèron: “Il carnevale è così poco pulito che il giorno dopo bisogna metterci le ceneri”. In merito alla progettata iniziativa Stefania Aprile, presidente dell’associazione Eleutheria ha dichiarato: “L’obiettivo della manifestazione è far rivivere sia pure attraverso fugaci reminiscenze, un tempo lontano, in cui la comunicazione era semplice ma ricca di contenuti. Magari strappando un sorriso agli astanti”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato il 17 febbraio 2009 su Calabria Ora, p. 37