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I dubbi dei cittadini per la destinazione d’uso dell’edificio
Auditorium o piazzetta? Che ne sarà dell'ex asilo
Zambrone. C’era un tempo a Zambrone un asilo. Una struttura antica, realizzata con vecchie ma efficaci tecniche di costruzione. In quell’asilo hanno trascorso la loro infanzia intere generazioni di bambini, hanno insegnato maestre, prestato la loro collaborazione cuoche e varie operatrici. Ormai da molti anni, la struttura era stata abbandonata. Il tetto, diventato pericolante era retto dall’edera che lo sovrastava. Un incredibile gioco della natura. Nel tempo, la struttura era stata abbandonata in favore di una nuova, più moderna ed efficiente. L’asilo, un tempo, era adibito a chiesa parrocchiale dedita al culto dell’Immacolata. Al posto della vecchia struttura verrà realizzata una piazzetta. La spesa prevista dall’amministrazione è pari a trentatremila euro. Una cifra quasi interamente ricavata dal bilancio comunale e, solo in minima parte dai fondi regionali previsti per il risanamento ambientale. Sul punto occorre precisare che alcuni consiglieri di minoranza avrebbero preferito (idea espressa in via informale) ove possibile, procedere ad un recupero dell’edificio, magari realizzando una sala convegni; soluzione, con ogni probabilità, giudicata dalla maggioranza tecnicamente costosa e inopportuna. E’ innegabile che il recupero del centro abitato passa anche per la demolizione di opere obsolete e fatiscenti; per tale ragione non manca chi è favorevole alla realizzanda opera pubblica. Ma è anche vero che Zambrone, in termini di beni storici e archeologici non possiede praticamente niente. Per questo rimangono, comunque, in seno a una parte della cittadinanza dubbi e perplessità. Per quale ragione, si chiede qualcuno, è stata realizzata una nuova piazza se non si riesce a tenere in ordine quelle già esistenti ? Per quale motivo viene realizzata una nuova piazza in un luogo che si anima per soli quindici giorni all’anno ? Perché non si è cercato di recuperare l’unico bene di pregio storico esistente sul territorio ? Il vero problema è come fare per rianimare un piccolo centro che, nonostante le sue enormi potenzialità, soffre, a parte le due settimane centrali di agosto, di uno spopolamento costante e della totale mancanza di iniziative ricreative. In questo senso, il vecchio asilo avrebbe potuto essere convertito in un auditorium o in un centro di animazione teatrale o in un laboratorio per la formazione artigianale o professionale. Una curiosità. Il vecchio asilo conteneva una lapide che era stata apposta per volontà del regime fascista il 18 novembre 1935. La lapide era stata fissata sulla parete prospiciente alla strada comunale, dopo che l’11 ottobre 1935 cinquantadue stati membri della Società delle Nazioni (l’organizzazione internazionale che precedette la nascita dell’Onu) avevano deciso l’applicazione di un insieme di sanzioni economiche per condannare l’invasione italiana dell’Etiopia. L’embargo prevedeva la proibizione di qualsiasi prestito o credito, il divieto d’importare merci italiane e di esportare in Italia tutta una serie di prodotti necessari all’industria di guerra. Un momento poco edificante per la nazione, che ebbe ripercussioni gravissime nei confronti del popolo italiano. Una lapide da conservare, a futura memoria. Per insegnare alle nuove generazioni i valori della democrazia, della giustizia e della libertà.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 14 settembre 2006
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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