Dalle parrocchie
ATTESA PER IL NUOVO PARROCO
Zambrone, avvicendamento tra Giuseppe Massara e Trifone Labbellarte
ZAMBRONE I padri dehoniani continueranno ad essere le guide spirituali degli zambronesi. La parrocchia zambronese di San Carlo Borromeo è retta ormai da qualche lustro, dai religiosi che appartengono alla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, fondata da Léon Gustave Dehon. Il primo sacerdote dehoniano fu padre Rocco Nigro che, nominato titolare della parrocchia zambronese nel 1985, instaurò un solido legame affettivo e spirituale con gli zambronesi, tale da renderlo tuttora molto amato dall’intera popolazione. Padre Giuseppe Massara, titolare della parrocchia di Zambrone dal 2002, ha già lasciato la sede da qualche giorno. Di recente aveva festeggiato, presso la sede dei dehoniani di Sant’Irene di Briatico prima e la Chiesa Madonna Santissima della Neve di Zungri, poi, i cinquant’anni di sacerdozio. Attualmente, le funzioni sono svolte da padre Trifone Labbellarte che a più riprese ha esercitato le sue funzioni pastorali nella parrocchia del capoluogo comunale. La sua posizione, però, è quella di reggente, il titolare, infatti, rimane, formalmente, padre Giuseppe Massara, già assegnato, comunque, alla parrocchia lametina di “San Giuseppe operaio”. A breve, però, con ogni probabilità, verrà ufficializzata la nomina del nuovo titolare della parrocchia, individuato nella persona di padre Rocco Lavieri, dehoniano e già titolare di altre parrocchie in alcune località limitrofe a Zambrone. La comunità si prepara ai riti religiosi in onore del patrono San Carlo Borromeo (festeggiato il 4 novembre) in un clima di avvicendamento dei sacerdoti. Tra i fedeli, la notizia dell’imminente nuova nomina sacerdotale è stata accolta con serenità. Cresce, naturalmente, la trepidazione per la cerimonia di insediamento del nuovo padre spirituale che dovrebbe avvenire in un arco temporale ridotto. Nell’enciclica del 1964 “Ecclesiam suam” Paolo VI ha scritto: «La Chiesa è viva oggi più che mai! Ma a ben considerare sembra che tutto ancora resti da fare; il lavoro comincia oggi e non finisce mai. E’ questa la legge del nostro pellegrinaggio sulla terra e nel tempo». Una verità, che a distanza di quasi mezzo secolo, risulta quanto mai attuale e inoppugnabile.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 15 ottobre 2009, p. 36