Tradizioni e spiritualità
ZAMBRONE RINNOVA IL SUO CULTO DI FEDE
ZAMBRONE Nella frazione di San Giovanni, i rituali festeggiamenti in onore della Madonna di Romania sono giunti al loro epilogo. Nella terza domenica di ottobre si è celebrata la santa messa e la processione devozionale accompagnata dal complesso bandistico “Giuseppe Verdi” di Zungri. La funzione religiosa è stata celebrata da don Pasquale Sposaro e il panegirico è stato intessuto da don Filippo Ramondino. Quest’ultimo si è soffermato sull’ideale di santità, modello di vita cui deve tendere ogni fedele. «La santità -ha precisato don Ramondino- non è un’evasione dal mondo, ma un’invasione del mondo da parte dell’amore. Per tale ragione -ha poi concluso il sacerdote al termine di un’articolata riflessione- il ruolo della Madonna assume una preminente importanza, in quanto ci precede e ci indica la via del Signore». Nella quarta domenica, invece, si é svolta, per il secondo anno consecutivo, la castagnata. Con l’occasione, ai presenti sono state offerte le caldarroste accompagnate dal vino locale anch’esso offerto dai fedeli. I festeggiamenti sono poi terminati con il ballo pirotecnico della “cameiuzza”. Questa festa ottobrina, per alcuni versi sta assumendo una dimensione particolare che investe la collettività nel suo insieme. Il momento religioso, infatti, si accompagna con quello aggregativo. La comunità si ritrova insieme per pregare e per scambiare impressioni, idee, considerazioni, sulla passata stagione estiva e sull’approssimarsi di quella invernale. Bagliori di un’umanità ormai in via di estinzione che oppongono la loro resistenza alla violenta secolarizzazione imposta da una modernità che talvolta appare (ed è) priva di qualsiasi dimensione spirituale. Madre Teresa di Calcutta ha scritto: «Perché una lampada continui a bruciare bisogna mettere dell’olio». Un dovere che grava anche sulle piccole comunità dei fedeli.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 31 ottobre 2009, p. 36