L’evento
SI APRE IL SIPARIO SUL “TAMBURELLO FESTIVAL”
Zambrone, questa sera appuntamento con la musica calabrese e i prodotti della gastronomia locale
ZAMBRONE (VV) Calabria, una terra ricca di cultura. Riscoprirla, valorizzarla, creare le condizioni adatte ad un intimo e piacevole incontro con la sua arte, la sua storia, il suo carattere, è lo scopo del “Tamburello festival” di Zambrone, la manifestazione culturale ormai giunta alla sua sesta edizione e organizzata dal Centro studi Aramoni. L’appuntamento è per questa sera alle ore 20, allorquando sulla via principale del paese si snoderà la “Galleria d’arti… e mille sapori!” che annovererà anche la presenza di Giuseppe Vitetta e Antonio Lorenzo. Altro pezzo forte della serata, il Laboratorio degli strumenti musicali tradizionali calabresi, con le zampogne e le pipite di Pasquale Lorenzo e i tamburelli di Giuseppe Di Cello. Gli astanti potranno poi gustare i prodotti e i piatti caserecci della sagra aramonese ed assistere alle esibizioni dei Giganti Mata e Grifone e dei musicisti itineranti. Spazio, quindi, ai concerti. Alle 22 inizieranno i talentuosi “Tammurria” che, da anni, studiano e diffondono la musica e le danze tradizionali del Salento. Pezzo forte del loro spettacolo la messa in scena delle “tarantate” e un video di Ernesto De Martino che ha immortalato le ultime scene di tarantismo degli anni Cinquanta. E non si tratta solo di amore da parte degli studiosi della tradizione e delle arti tradizionali, poiché dall’interesse artistico origina e si rafforza la volontà di agire anche nel sociale. Il gruppo “Tammurria” come racconta Alessandro Tuma, tamburellista, vocalist e paroliere del gruppo: «nasce dalla volontà di alcuni componenti di sostenere la costruzione di un centro per disabili ad Alliste e Felline, piccoli comuni dell’entroterra leccese». Il nome è stato dato loro proprio da una ragazza disabile del centro “Alberto Tuma” cui i “Tammurria” devolvono parte dei loro ricavati. Al termine di una loro esibizione, infatti, la ragazza esclamò che quando ascoltava la band: «Me vene a tamburria allu core». A seguire, il trio “Nagrù” composto da Nando Brusco, Biagio Accardi e Oreste Forestieri che suonerà, esclusivamente, strumenti appartenenti alla tradizione calabrese. “A nàsci e a morì è na cantata” è il titolo del loro spettacolo che scandaglia il ruolo della musica nel percorso di vita degli uomini e delle donne. Durante il concerto, l’incontro ravvicinato con una Calabria antica e segreta; si assisterà, infatti, allo spettacolo teatrale interpretato da Lindo Nudo, con le parole di Saverio Strati, che racconterà i ricordi, le speranze e i travagli di una regione di migranti. Finale col botto, la “Cameiuzza”, ballo pirotecnico d’ispirazione storico-rievocativa, concluderà la kermesse zambronese. Da ormai sei edizioni, il Tamburello festival si propone come momento di incontro privilegiato con una Calabria non solo turistica, ma vivace e fantasiosa. Lo strumento di comunicazione prescelto è quello coreutico e musicale. In un antico testo meridionale, infatti, c’è scritto: «Il canto è un bisogno, non un sollazzo del popolo che vi trafonde tutto il suo cuore più segreto e più intimo».
Eleonora Lorenzo
Pubblicato su Calabria Ora il 18 agosto, 2009, p. 34