CONTADINI DEL TERZO MILLENNIO
C’è una Zambrone che porta dentro di sé l’humus di un’anima antica e nobile e che affonda le sue radici nella cultura contadina. Essa resiste a un modernismo privo di sentimenti, vive il presente con saggezza e si proietta nel futuro con tempra vigorosa. La storia di “Pirapora” è anche un condensato di tutto ciò. La sua vicenda inizia nel momento in cui Carluccia Mastrilli e Michelangelo Colace, oggi i nonni dell’azienda, donano ai loro figli, Francesco e Giovanni, gli otto ettari di terreno di cui sono proprietari. Lo scopo della donazione è chiaro: consentire ai figli, dopo l’esperienza universitaria, di ritornare in Calabria e concretizzare il sogno di essere i contadini del terzo millennio. Una scommessa vinta. L’azienda, immersa nella quiete della campagna zambronese, dista dal lido comunale un paio di chilometri. Agli ospiti, essa offre un panorama mozzafiato: un mare verde e azzurro che proietta con efficacia tutta la sua irresistibile vis attrattiva. Tropea dista appena sette chilometri. Per gli amanti di un tour alternativo, va sottolineato che “Pirapora” è ubicata a metà strada fra Zambrone capoluogo e la frazione San Giovanni e cioè a soli quattro chilometri dal Comune di Zungri, dove è possibile visitare le “Grotte degli Sbariati”. Trattasi di un insediamento rupestre datato XII-XIV secolo d.C. creato dai monaci basiliani e capace di trasmettere sensazioni intense.
Corrado L'Andolina
Pubblicato su Calabria Ora l’1 agosto 2009, p. 27