I “CENSORIANI” CONTRO PUGLIESE
A Zungri è scontro sulla costituzione del gruppo consiliare del Pd
ZUNGRI Per capire cosa si agiti nel mare della politica locale occorre, necessariamente, fare un passo indietro, anzi due. Francesco Galati, attuale sindaco del Comune di Zungri, pochi mesi prima delle elezioni si dimise dalla carica di vicesindaco, ricoperta per quasi dieci anni nelle amministrazioni targate Tino Mazzitelli, esponente di punta del Pdl provinciale. Armato di buona volontà, capeggia un gruppo giovane e motivato, aperto anche a militanti del Pd, imprenditori e professionisti. Ne viene fuori “Zungri futura. Intesa democratica”, la compagine civica che vince le elezioni comunali e annovera al suo interno cinque candidature Pd. Determinante, per il risultato finale, l’adesione della componente “censoriana” che ha in Gioacchino Raffa, poi nominato assessore, il suo rappresentante di punta. Per completare il quadro, va rilevato che già nelle fasi preliminari alla contesa, il rapporto tra Francesco Galati e Tino Mazzitelli si era ricucito, sebbene quest’ultimo abbia rinunciato, su scala comunale, a qualsiasi ruolo politico-amministrativo. Dall’altro lato della barricata la lista “Rinascita zungrese”, capeggiata da Domenico Pugliese d’ispirazione Pd e, più marcatamente, di area ex Udeur ed ex Sdi. Lo scorso lunedì era stato convocato il primo consiglio comunale dopo quello d’insediamento. A sorpresa, Pugliese, leader della minoranza, prima dell’apertura dei lavori dell’assise consegna al segretario comunale, Vincenzo Calzone, un comunicato nel quale dichiara: «La trasformazione del gruppo “Rinascita zungrese” in gruppo consiliare del Partito democratico». L’episodio non passa inosservato, tant’è che il giorno successivo giunge, al protocollo comunale, un’articolata comunicazione a firma di Salvatore Gaudioso, candidato non eletto in Consiglio con la lista vittoriosa di “Zungri futura. Intesa democratica”. Salvatore Gaudioso firma l’atto in qualità di «Presidente pro tempore incaricato dalla federazione provinciale del Pd di Vibo Valentia con delega alla gestione della fase di tesseramento e di transizione dello stesso Partito democratico zungrese sino alla regolare formazione del direttivo locale». Il documento, dopo avere richiamato quello a firma di Pugliese rileva che: «durante la seduta sono state avanzate riserve e dubbi sulla regolarità e legittimità dell’iniziativa politica, dal momento che anche nel gruppo di maggioranza militano almeno quattro consiglieri ed un assessore comunale in quota Pd». La scelta dei consiglieri del gruppo di “Rinascita zungrese”, viene bollata, da Salvatore Gaudioso, come: «arbitraria, fuori da ogni regola e illegittima, dal momento che non gode dell’avvallo politico del partito». Le conclusioni sono lapidarie, il sindaco, il segretario comunale e la federazione provinciale del Pd sono invitati, infatti, a: «prendere atto della situazione sopra riportata e di adoperarsi al fine di fare chiarezza politica sulla vicenda», nonché: «a prendere atto che l’iniziativa politica di costituzione del gruppo consiliare del Pd è illegittima e pertanto va rigettata almeno fino a quando lo stesso Partito democratico zungrese non si sarà regolarmente costituito e non avrà collegialmente deciso di costituirsi quale gruppo consiliare al Comune di Zungri». Che dire? La concordia non regna sul Pd vibonese e la cellula zungrese non fa eccezione.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 15 luglio 2009, p. 43