Vie e spiazzi intestate ad alcuni cittadini distintisi per impegno
Zungri
Per non dimenticare. Potrebbe essere il titolo di un film o di un romanzo che rimanda direttamente alla memoria. La cittadinanza e l’amministrazione di Zungri, non intendono essere irretiti dalle fauci dell’oblio. La conferma è data dall’evento che si è svolto ieri nel piccolo comune sito alle pendici del Poro. Un momento destinato a rimanere bene impresso nella memoria collettiva. L’amministrazione, infatti, ha deciso di intitolare alcuni spiazzi a personalità di spicco del suo recente passato. Il sindaco, Tino Mazzitelli ha dichiarato: “La civiltà di cui siamo figli, è merito dei nostri genitori. Sono loro che ci hanno educato al valore del reciproco rispetto e della democrazia. L’odierno riconoscimento è anche un tributo a tutti quei cittadini che con la loro silenziosa laboriosità hanno contribuito all’accrescimento civile e culturale di Zungri”. Presenti alla cerimonia le autorità civili e i familiari degli illustri cittadini cui sono state dedicate le vie. Pasquale Mazzitelli, ex sindaco di Zungri e nipote del dottore Francesco Mazzitelli, al quale è stata intitolata la gradinata prospiciente la sua abitazione, visibilmente commosso ha dichiarato: “Le radici storiche sono, per il presente, linfa vitale. I sacrifici, l’onestà e la compostezza di chi ci ha preceduti nello svolgimento di delicati ruoli sociali, costituiscono l’emblema di un’epoca che offre mirabili esempi di costumi e comportamenti saggi e coerenti, indispensabili per costruire un futuro migliore”. Le pubbliche vie sono state intestate a: Domenico Mazzitelli che nella Seconda guerra mondiale, sul fronte greco-albanese, venne gravemente ferito agli arti superiori e agli occhi, con conseguente perdita della vista e l’amputazione di entrambi gli avambracci; Francesco Mazzitelli, tenente medico nella guerra del 1915-1918 insignito delle decorazioni e dei distintivi d’onore della campagna italo-austriaca, cavaliere dell’ordine di Vittorio Veneto per riconosciuti meriti combattentistici, cofondatore dell’Ordine religioso “Missionarie francescane del Verbo incarnato”, medico condotto e ufficiale sanitario di Zungri fino al 1982; Giovanni Purita giudice conciliatore degli anni Cinquanta e agente del dazio, definito nella presentazione come un “eroe della quotidianità”; Aurelio Sorrentino arcivescovo cattolico ordinato nel 1966 e primo delle due diocesi riunite di Reggio Calabria e Bova nel 1986; Paolo Sorrentino, ufficiale sanitario e medico di base di Zungri fino al 1995 specializzato sia in “Igiene generale e speciale” che in “Igiene e medicina scolastica”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 12 agosto 2008, p. 27