Un tappeto floreale di due chilometri ha caratterizzato l’infiorata zungrese
Zungri
La parrocchia di Zungri è una delle poche a tenere in vita la tradizione religiosa conosciuta come “Ottava”. In pratica, nella settimana successiva al Corpus Domini il Santissimo Sacramento viene portato in processione tutte le sere nei quartieri limitrofi alla chiesa parrocchiale. L’ “Ottava” si è conclusa la scorsa domenica e con la sua chiusura è stata organizzata l’Infiorata. La sua caratteristica è certamente rappresentata dal tappeto floreale che ha congiunto la chiesa di San Nicola col santuario mariano santissima Madonna della Neve, ovvero, circa due chilometri di raffigurazione votiva; il più lungo di tutte le infiorate calabresi. I disegni artistici sono stati curati da alcuni artisti del posto; per gli aspetti organizzativi dell’infiorata il sacerdote è stato coadiuvato da un comitato appositamente costituito. Un altro comitato, invece, ha curato i festeggiamenti dell’evento religioso. I fedeli hanno raccolto nei campi limitrofi all’area del Poro, i fiori dai quali sono stati estratti i petali usati per le raffigurazioni floreali-votive. Proprio per questa ragione, la manifestazione ha avuto un costo assai limitato. Nessuna competizione fra le numerose immagini floreali realizzate. L’iniziativa ha registrato la partecipazione di tanti turisti soggiunti dalla limitrofa Costa degli dei. Presenti alla manifestazione, in veste ufficiale, il sindaco, Tino Mazzitelli e il comandante dell’Arma dei carabinieri, Emiliano Ferruggia. La cerimonia è stata celebrata da don Felice La Rosa, sacerdote della locale parrocchia San Nicola. Un pastore giovane e dinamico, amato dalla comunità zungrese per la sua profonda umanità che ha sottolineato come l’infiorata sia: “funzionale e strettamente connessa al momento devozionale”. La preparazione spirituale è stata curata da don Giuseppe Critelli vice rettore del seminario teologico regionale.
Corrado L’Andolina