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Zambrone e quel suo "Parco Storico"
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La riflessione
Zambrone e quel suo "Parco Storico"
Ma erano meglio i borboni o i francesi? In epoca di secolarizzazione, dittatura di gieffini, tronisti e veline, nessuna meraviglia se la domanda comporti uno strabuzzamento degli occhi del malcapitato interlocutore. Si discute di eventi che hanno interessato il territorio calabrese due secoli addietro, ma non manca chi é convinto che la discussione verta su vicende risalenti ad un’epoca giurassica. Eppure, anche a Zambrone c’è chi non si sottrae alla domanda iniziale… In linea di massima si può affermare che quanti si sono formati alla scuola della sinistra hanno spiccate simpatie per i francesi. Gli altri, invece, tendono a simpatizzare per i borboni. In ogni caso, è fuori discussione, sia per i primi che per i secondi, che l’istituzione dell’ente “Parco storico rievocativo del decennio francese” realizzata con legge regionale numero 2 del 15 gennaio scorso rappresenta un’importante novità culturale e amministrativa. Fra i Comuni inclusi nel Parco c’è anche Zambrone. La notizia è stata accolta dagli amministratori locali con soddisfazione. In effetti il Comune di Zambrone con tale inserimento è destinato ad acquisire una visibilità storico-culturale che si coniuga con la sua vocazione naturale turistica. Al riguardo si evidenzia l’esistenza di tracce del “decennio francese” su molte realtà del litorale che impongono un approfondimento nella ricerca delle dinamiche socio-politiche dell’epoca. Zambrone, certamente, rientra tra questi comuni. Il Parco offre un’opportunità di indagine storica che coniugata alle potenzialità ricettive del territorio può produrre risultati significativi. Una curiosa coincidenza: l’ultimo numero di “Cronache Aramonesi” conteneva uno specifico articolo che rievocava le vicende locali del decennio 1806-1816, dal titolo: “Zambrone e il brigantaggio antifrancese”. Dopo la battaglia di Mileto le truppe francesi ebbero la meglio su quelle anglo-borboniche. Cosicché il brigantaggio, ispirato anche da personalità vicino ai borboni venne duramente represso dal generale Carlo Antonio Manhés. Nell’archivio privato della famiglia Toraldo di Francia, di Tropea, sono stati individuati i nominativi dei venti zambronesi che dopo la vittoria dei francesi: “depositarono le loro armi e si diedero alla fatica”. Per la precisione: due di Daffinacello, uno di Daffinà, uno di San Giovanni e sedici di Zambrone capoluogo. Una buona base di partenza utile ad avviare un’approfondita e rigorosa ricerca storica. Bernard Berenson ha scritto: “La storia è l’arte che non rinnega la conoscenza dei fatti”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 6 marzo 2009, p. 36
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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