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Zambrone, scontro nella "zona-Lidio"
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Verso le primarie
Zambrone, scontro nella "zona-Lidio"
Ci fu un tempo in cui la politica zambronese era monopolizzata dalla Democrazia cristiana da una parte e dal Partito socialista italiano, dall’altra. Il Partito comunista italiano, se si escludono le prime elezioni amministrative del 1946, invece, ha sempre avuto un ruolo secondario. Erano tempi di appassionata contesa e difesa dei propri valori e ideali. Dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) e il ciclone “Tangentopoli” (1992-1994) quei partiti sono stati cancellati, aprendo così la via a una lunga fase di incertezza e transizione. Attualmente, il vuoto lasciato dalla scomparsa dei due maggiori partiti di governo della cosiddetta “Prima repubblica” non è ancora stato colmato. Il dibattito politico stenta a spiccare il volo e, soprattutto, non scalda i cuori dell’elettorato. I tentativi ricostruire un nuovo scenario procedono a rilento, di pari passo con le continue e repentine evoluzioni della vita pubblica nazionale e provinciale. I socialisti, che pure a Zambrone hanno registrato alle ultime elezioni politiche un risultato a tre cifre, vivono il momento con distacco e neutralità e si sono concessi una pausa di riflessione. Tiepida, l’adesione al Pd di alcuni ex comunisti. La ex componente democristiana, invece, si è trasferita, quasi di sana pianta, nella nuova formazione retta da Walter Veltroni. Anche a Zambrone, però, come nella quasi totalità dei comuni del Vibonese, il Pd è diviso in due correnti. La prima, si ricollega all’ala “censoriana” ed ha quale suo esponente di spicco Marcello Giannini che ha dichiarato: “registriamo, giorno dopo giorno, un disinteresse dei cittadini verso la politica. Il primo obiettivo del Pd, quindi, è quello di riavvicinare l’elettorato ai pubblici processi decisionali”. Il giovane esponente Pd è considerato “papabile” alla guida della compagine comunale. La lista sostenuta da Marcello Giannini, infatti, già alle precedenti primarie ottenne un buon risultato con 110 voti di preferenza. La seconda aggregazione, invece, è rappresentata da quella “bruniana” che annovera solidi collegamenti con alcuni degli attuali amministratori ed é alleata con i “valloniani”. Lidio Vallone, infatti, vanta su Zambrone una discreta base elettorale. La candidatura di Giovanni Vecchio alla segreteria provinciale del Pd è sostenuta da Francesca Tripodi che risiede nella frazione di San Giovanni; mentre, quella del presidente Francesco De Nisi è sorretta da Giuseppe Barbieri, operatore turistico particolarmente apprezzato dalla cittadinanza per le sue qualità umane. Proprio la presenza di quest’ultimo è la vera novità zambronese di queste primarie. E’ la prima volta che il giovane imprenditore decide di spendersi in una battaglia politica. Giuseppe Barbieri è molto popolare fra i giovani anche in virtù del suo ruolo di allenatore della locale squadra di calcio “Costa degli dei”. In merito alla sua candidatura, ha dichiarato: “il mio primario obiettivo è quello di portare all’interno del Pd le istanze di uno dei territori più affascinanti della Calabria. Una sfida che, con queste primarie, segna il primo passo verso un lungo cammino”.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 17 gennaio 2009, p. 36
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