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Terra di emigranti
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Lindo Nudo
Terra di emigranti
Di Saverio Strati
Sai cosa vorrei essere io, mà? Uccello. Per ammirare tutta la terra dall’alto. Non sarebbe bello, secondo te, ammirare tutta la terra dall’alto? -Certo che sarebbe bello- disse mia madre. –Se fossi uccello, sai cosa farei mà? Andrei in giro, di monte in monte, di città in città, e così conoscerei tutto il mondo. A me piacerebbe vedere ogni giorno cose nuove. T’immagini a girare. T’immagini a girare tutto il mondo le cose che vedrei, mà, e le cose che imparerei? Vedrei fiumi, città, laghi, montagne altissime e gli oceani che non finiscono mai, come dice il libro di scuola. E vedrei negri, cinesi, americani. Iiiiih, quanta gente c’è nel mondo! Chi sa quanto grande è propriamente il mondo! Tu credi che ci sia mai stato un uomo che l’abbia visto, girato, conosciuto tutto per intiero? –Ma se tu fossi uccello cosa potresti capire della gente e del mondo? -osservò mia madre.- Gli uccelli non vedono e non capiscono come gli uomini… E poi, fra l’altro, qualche cacciatore potrebbe spararti e ti saluto sogni. Non ti pare? Meglio essere uomo, figlio mio. L’uomo capisce certamente più degli uccelli e più di tutti gli altri animali. Gli uccelli non capiscono niente: volano e basta. – Non così – dissi deluso e anche un poco irritato che mia madre non intendesse.- Non hai capito, mà, quello che voglio dire – e mi girai e guardai contento che si parlava come due adulti.- Non intendo essere uccello, uccello, ma essere uccello capace di trasformarsi in uomo e in uccello. Uccello quando deve viaggiare e uomo quando deve osservare e capire… Se fossi uccello come dico io, sai cosa farei? M’infilerei nella camera di una principessa e farei che questa principessa s’innamorasse di me… Non ti piacerebbe che una principessa ricchissima e bellissima s’innamorasse di me? A te ti metterei in un grande salone nel mio castello e ti farei servire da tanti servi. Così ti avrei sempre vicina; e sarei strafelice di averti vicina, di vederti ogni giorno… -E il padre?!- osservò mia madre. –Il padre?! Ah, anche il padre, certo. Lo farei tornare dalla Germania e vi farei stare insieme nel mio castello e il padre controllerebbe i servi, i contadini… -Ah, ma tu vuoi fare il padrone, vuoi vivere sul sudore dei poveri. Questo non è giusto. -No no no- feci quasi offeso.- Io farei che tutti fossero contenti, quelli che lavorano, contenti e con lavoro e soldi e case moderne e ogni altra comodità. Non permetterei che ci fosse fame, che ci fosse ingiustizia. Quante cime di monti! Una due tre quattro… più di mille sono. E altre più in là; e sono più alte del cielo. ma quelle toccano il sole; ma quelle toccano le stelle - e sentii il bisogno fortissimo di salire in cima alla più alta montagna convinto che davvero lassù si potessero toccare il sole e le stelle.
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
frazione San Giovanni, Viale Antonio Gramsci numero 3 - 89867 Zambrone (VV) - Italia