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Il turismo, analisi, limiti, potenzialità e proposte
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Turismo
Il turismo, analisi, limiti, potenzialità e proposte
A colloquio con Corrado L’Andolina
Il turismo: analisi, limiti, potenzialità e proposte
Corrado L’Andolina è nato e vive a Zambrone (Vv). Laureato in Giurisprudenza presso l’università degli studi di Bologna, ha iniziato la sua attività presso il foro di Vibo Valentia, dove attualmente esercita la professione di avvocato. Nel 2003 ha fondato il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni di cui è tuttora presidente, associazione finalizzata, fra l’altro, al recupero della memoria storica locale. Dal 2004 è tra i soci più attivi nell’organizzazione del Tamburello festival, manifestazione di musica e cultura etnica calabrese che si svolge a Zambrone nel mese di agosto. Sempre nel 2004 realizza il sito web www.aramoni.it dedicato al suo paese d’origine, nonché alla storia e agli usi della Calabria. Nel dicembre del 2005 è tra i fondatori del periodico Cronache Aramonesi giornale locale d’informazione, politica, costume e cultura. Partecipa all’attività di alcune testate giornalistiche e sin dal suo primo numero collabora con Calabria Ora.
Le dinamiche turistiche sono spesso al centro delle sue ricerche e riflessioni. Qual è la sua idea complessiva in merito?
La Calabria e ancor più il Vibonese non utilizza le enormi potenzialità del territorio e la sua vocazione turistica.
Quali sono i limiti che si frappongono allo sviluppo turistico?
Vi sono ragioni note e altre un po’ meno. Le prime sono di dominio pubblico: la Sa-Rc è un cantiere senza fine, i collegamenti ferroviari insufficienti, quasi inesistenti i voli low-cost, i porti utilizzati malissimo, i depuratori hanno spesso l’unica funzione di contribuire all’inquinamento marino. E non è tutto…
Le altre ragioni?
Il quadro complessivo delle strutture e infrastrutture, l’erogazione dei servizi e il livello di professionalità di alcuni imprenditori e lavoratori dipendenti non sono assolutamente al passo col terzo millennio. In Europa ci sono realtà assimilabili al Vibonese. per qualità di servizi e strutture, in cui trascorrere le vacanze costa meno della metà, quali, ad esempio, la Slovenia e la Croazia. Esistono, poi, altri luoghi, ad esempio in Spagna, dove a parità di prezzi rispetto a quelli praticati a Tropea, si riscontra un’offerta turistica qualitativamente superiore.
Esiste uno studio che identifica la tipologia dell’utente che trascorre le sue vacanze nella Costa degli dei?
Ormai, a Tropea e dintorni, sopravvive, prevalentemente, il cosiddetto “turismo di prossimità”. Sono cioè gli stessi meridionali a fruire delle risorse turistiche locali. Secondo l’ultimo rapporto Svimez, appena il 18% dei residenti al Centro e Nord Italia sceglie il Sud quale meta preferita per le sue vacanze.
E il turismo straniero?
A Tropea si registra qualche segnale di recupero su questo versante, ma è una goccia nell’oceano. Gli stranieri hanno praticamente abbandonato il Mezzogiorno quale meta delle loro vacanze.
Cosa si può fare per invertire questa tendenza negativa?
Bisogna dare risposte differenziate. L’ammodernamento di infrastrutture, strutture e servizi e l’innalzamento della professionalità degli operatori del settore, richiedono un investimento a medio e lungo termine. Poi possono essere attuate una serie di iniziative immediate, ugualmente urgenti e importanti.
Si riferisce all’azione amministrativa degli enti locali?
Esattamente. I risultati fallimentari dell’industria turistica sono anche il frutto dell’operato irresponsabile di amministratori comunali incapaci. Il saccheggio del territorio e la cinica utilizzazione delle risorse ambientali in chiave elettoralistica hanno rappresentato un binomio perverso. Ma anche i centri abitati sono stati abbruttiti da improbabili e orrende opere pubbliche, dall’incuria e dalla mancanza di progetti urbanistici seri.
Ma cosa può fare concretamente un’amministrazione comunale per incentivare e promuovere il turismo?
Tanto. Innanzi tutto occorre impedire per il futuro, eventuali ulteriori deturpamenti paesaggistici e, in questo, anche gli altri poteri dello Stato devono fare la loro parte.
E poi?
Il turismo non si può sviluppare solo a Ricadi, Tropea e Pizzo. Occorre allargare l’orizzonte strategico. Zambrone, Parghelia, Briatico, rappresentano certamente realtà con enormi potenzialità da sfruttare al meglio. Poi c’è un entroterra da valorizzare, ad esempio Zungri e tutto il comprensorio di monte Poro o a Serra San Bruno, aree ricche di risorse naturali, enogastronomiche e archeologiche spesso ignorate dagli stessi calabresi.
Quali le priorità concretamente perseguibili?
Nella provincia di Vibo Valentia abbondano sagre, sagrette e sagracce, che non sempre rispondono a un percorso culturale scrupoloso. E’ necessario invertire la linea di tendenza. Puntare su iniziative culturali di qualità, articolate in tutto il periodo estivo e non solo nella settimana di Ferragosto. Le poche associazioni che hanno intrapreso questo percorso, però, sono sistematicamente abbandonate al loro destino da Istituzioni sorde, cieche e insensibili.
Un’idea vincente…
La ripresa turistica richiede interventi strutturali; ma anche il recupero di valori che appartengono al dna degli uomini e delle donne del Sud. La secolarizzazione ha colpito al cuore anche la periferia di Vibo Valentia, una delle province più arretrate (economicamente) d’Europa. Si è smarrito il senso dell’accoglienza. Recuperare il valore dell’ospitalità. Può essere il punto di partenza di una nuova stagione …
Pubblicata sul periodico La Piazza di Tropea, dicembre 2007
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
frazione San Giovanni, Viale Antonio Gramsci numero 3 - 89867 Zambrone (VV) - Italia