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Interviste
Saverio Zavettieri
INTERVISTA ALL’ONOREVOLE SAVERIO ZAVETTIERI
Saverio Zavettieri è nato a Bova (Rc) il 21 giugno 1942. Nel 1970 diventa segretario della Cgil di Reggio Calabria e, nel 1972 segretario regionale della Calabria; ne resterà alla guida per dieci anni. Un decennio contrassegnato da tensioni socio-politiche aspre che esalteranno la sua figura di socialista coraggioso, umile e determinato. Dal 1983 al 1990 diviene deputato del glorioso Partito Socialista Italiano. Dopo il ciclone “tangentopoli” e la cancellazione del Psi nel 1996 è fondatore del Partito Socialista (Ps). Dal 2000 al 2005 è assessore regionale alla Pubblica Istruzione. Nel 2005 è l’ispiratore della nascita de I Socialisti. Una vita spesa a difendere i diritti dei calabresi, dei lavoratori e un universo, quello socialista, dal cuore antico e dalle idee sempre giovani.
Onorevole, in un’intervista da Lei concessa giorni fa ad un quotidiano calabrese, ha evocato gli struzzi. Perché?
La caratteristica dello struzzo è quella di nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà circostante e resta immobile così come la rappresentanza elettiva calabrese che preferisce chiudere gli occhi dinanzi alla realtà, perché poco gradita o spiacevole, o scomoda da affrontare, comportando scelte e assunzioni di responsabilità difficili da assumere.
Dopo l’attentato alla Sua vita il 22 febbraio 2005, è cambiata la Sua percezione della politica?
Quell’attentato alla mia persona ha reso più chiaro e drammatico lo scenario politico, si fa per dire, che si era venuto a determinare con lo scadimento della politica, il discredito dei partiti e delle istituzioni che venivano a perdere progressivamente il loro ruolo abdicando alla loro missione principale al servizio dei cittadini e del bene delle comunità per trasformarsi in strumenti di mero esercizio del potere nell’interesse di gruppi e consorterie varie. Il sistema politico, però, sembra non averne preso atto, per non guardarsi intorno e vicino.
Lei ha coniato un’espressione semplice e terribile “politica a mano armata” inserendola nel quadro più complessivo della “politica criminale”. Ce ne vuole spiegare il significato tenendo conto della realtà della nostra Regione?
Io ho accennato al fatto che se per cambiare gli assetti politici e di potere che sono di pertinenza degli elettori in Calabria si arriva persino alla eliminazione fisica dell’avversario, si trasferiscono alla cosiddetta sfera politica metodi tipici della criminalità organizzata; i valori di democrazia, libertà e convivenza civile vengono così, letteralmente azzerati.
Sono in molti a riconoscere istituzioni in Calabria ma sembra che siano in pochi ad occuparsene seriamente. I calabresi…
Il degrado della realtà calabrese è sotto gli occhi di tutti come risultato del sistema clientelare ed assistenziale che si è imposto nel corso degli anni per l’uso disinvolto della spesa pubblica ad opera di una classe dirigente, non solo politica, che pensava solo ad auto - conservarsi e riprodursi.
Lei è uno dei maggiori, se non il maggiore, esponente del vecchio Psi che è rimasto saldamente ancorato alla storia ed ai valori di quel filone storico della sinistra italiana, ma cosa significa essere socialista, oggi.
Il socialista si è sempre identificato con i valori di libertà, equità e giustizia sociale, di difesa dei più deboli e del mondo del lavoro, oggi, nel solco di quella tradizione si qualifica come soggetto riformista e di cambiamento, di partito che sa leggere la realtà e sa proporre le soluzioni possibili che segnino comunque un avanzamento nella situazione economica e sociale, nella condizione di vita dei cittadini e nella sfera dei diritti e delle libertà individuali e collettive.
Quale messaggio vorrebbe lanciare ai giovani di Zambrone.
Il messaggio va rivolto a tutti i giovani calabresi, un messaggio di speranza che poggi soprattutto sulla fiducia in se stessi, nella propria capacità e creatività, nella voglia di resistere e combattere puntando i piedi senza rassegnarsi, mollare o ripiegare verso la fuga o soluzione di compromesso che dietro una parvenza di risposta individuale finiscono per rafforzare quel sistema soffocante che si deve contrastare e mettere in crisi per garantire un futuro diverso alle nuove generazioni ed alla Calabria.
Corrado L’Andolina
• Pubblicata su Cronache Aramonesi, anno III, n. 1, gennaio 2007
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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