L’icona degli anni ‘80 si racconta dopo aver conquistato il pubblico di San Giovanni *In occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Marina, la comunità sangiovannese è stata deliziata dalla creatività e dalla fantasia di Donatella Milani L’artista ha iniziato la sua attività sin da quando era ragazza. Il momento di maggiore notorietà le è stato dato dalla sua canzone “Volevo dirti” con la quale è giunta seconda al festival di Sanremo del 1983. Insieme a Paolo Barabani ed Enzo Ghinazzi ha scritto “Su di noi” resa celebre da Pupo. Per Gerardina Trovato ha composto “Ma non ho più la mia città”. Ha collaborato con Zucchero ed è l’autrice di alcuni testi cantati da Gianni Morandi e Loredana Bertè. Le sue canzoni hanno riscosso la simpatia e l’attenzione degli astanti. Donatella Milani, icona degli anni ’80, ha confermato, durante il concerto, le sue principali doti: grinta, originalità, professionalità e anticonformismo. La semplicità comunicativa, il suo forte. L’immediatezza e la spontaneità, sue connaturate peculiarità. La serata del 16 luglio era stata preceduta dai concerti di Angelo Mauro e Michele Pecora. In sintesi, quella del 2007 verrà ricordata come una bella edizione della festa patronale. Il merito è dei cittadini di San Giovanni, del comitato organizzatore composto da Luciano Botta, Daniele Nadile, Vincenzo Tripodi (di Pasquale) e Cono Zungri e, infine, di don Sergio Meligrana che ha officiato i riti religiosi.A quale età hai iniziato l’attività di cantante?Da quando sono nata. A quattro anni ho partecipato all’edizione canora dello “Zecchino d’oro” con una canzone dal titolo “Abracadabra”.Cosa rappresenta per te la musica? Il grande amore della mia vita e i grandi amori non finiscono mai.Quanto tempo le dedichi?Tutto il tempo disponibile. Canto, ascolto moli brani e svolgo attività di docenza artistico-musicale.Come definiresti gli anni ’80?Profondamente innovativi, sia sotto il profilo musicale che dei costumi del popolo italiano. Un’epoca che ha sprigionato grande energia.A quale canzone sei maggiormente legata?“Perché mi sento sola”. L’ho presentata a Castrocaro ed ho vinto l’edizione del 1982. Così sono approdata di diritto al festival di Sanremo. Essa esprime un intenso e struggente sentimento di solitudine, ma che non fa paura.Quali sono i tuoi progetti per il futuro?La formazione artistica. Aiuto i giovani nel loro percorso di valorizzazione. Un’attività impegnativa, utile ed essenziale. Cerco di trasmettere i valori del lavoro, della tenacia e dell’umiltà. Utili per la loro professionalità e non solo…
Marina Salamò• Pubblicato su Cronache Aramonesi anno III, n. 4