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Cipolla rossa di Tropea
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Sapori della vita
Cipolla rossa di Tropea
Sapori della vita
QUEL GUSTO CHE METTE TUTTI D’ACCORDO
Il suo colore piace anche a quelli di … destra. Il suo sapore è più unico che raro *
Orecchie tese al sentire la parola “rossa” come attributo unico del sostantivo “cipolla”. Non se l’abbiano a male gli amici di orientamento politico di destra: quel “rossa” con la politica non c’entra nulla , tanto più che non si tratta del normale rosso, ma di un acceso violaceo tendente al blu che si offre alla vista con la prima tunica per poi degradare in sfumature sempre più chiare con le tuniche successive, fino al bianco del cuore. La cipolla rossa di Tropea come ortaggio anticipatore del compromesso storico, o come camaleontico frutto che si barcamena sornione tra rossi e bianchi e soddisfa tutti o come istrionico prodotto di questa terra straordinaria… “Fa due facce come la cipolla !” recita un detto in voga nell’area di produzione, ossia non è sincero, tiene il piede in due scarpe, inganna l’interlocutore, nasconde il suo pensiero. E’ vero, in un certo senso, perché “la rossa” , cela le sue proprietà con disinvolta nonchalance e si comporta in modo da regalare una sorpresa dopo l’altra. Chiede di essere scoperta con lo studio e l’impegno diligente, racconta storie che cominciano più di duemila anni fa, quando i Fenici -loro che erano un popolo di navigatori e teoricamente assai lontani dalla pratica dell’agricoltura - la trapiantarono sul nostro continente. Segno che già ne conoscevano le incredibili e molteplici proprietà … segno anche che non la ritenevano un semplice ortaggio da usare per l’insalata o per farne zuppe e marmellate ma per curare mal di stomaco e mal di mare, per calmare i nervi e vincere l’insonnia. Forse -ma non ne siamo sicuri !- ne conoscevano, per diretta sperimentazione, le proprietà, se non proprio afrodisiache, di incremento delle potenzialità sessuali (oggi si sa che la nostra “rossa”, oltre alla vitamina C ed E, oltre al glucosio e al fruttosio, e molti altri pregevoli componenti, contiene anche uno dei principi attivi del viagra) e/o -non lo escludiamo- semplicemente ne apprezzavano il sapore, delicato e dolce, fine e invitante, inconfondibile e rassicurante. Qualità e gusto che sono rimasti integri nel tempo, non si sono lasciati contaminare dai cambiamenti nei metodi di coltivazione e una terra con particolari caratteristiche, che si distende su un’area limitata della regione, ha preservato questo concentrato di benessere persino dai processi di massificazione industriale. La “rossa”, infatti, o meglio la vera “rossa”, è una produzione limitata, una coltivazione praticabile nelle aree marine o sulle balze costiere che guardano verso il mare. Inutili i tentativi di esportarne la coltivazione altrove, si potrà produrre anche della buona cipolla, ma è qualcosa di diverso dalla “rossa”. Il nostro ortaggio si riconosce al gusto, al colore, alla forma, al ciuffo che adorna il bulbo, e se volete essere certi che si tratta proprio di lei, fornitevi solo presso i negozi della zona o direttamente nelle aziende agricole che incontrate sul percorso da Pizzo fino a Capo Vaticano. Qui, guardandovi intorno, potrete ammirare le distese ancora in coltura con le sottili e profumate foglie cilindriche appuntite, tutte alla stessa altezza, tutte elegantemente appoggiate sui dorsi del solco. E’ il modo migliore di accertarvi che si tratta della vera “rossa” di Tropea e se vi viene voglia di osservarla da vicino e constatare come si è appiccicata al terreno, come si è nutrita aspirando dall’humus con il ciuffetto di radici e con quale sobria eleganza si presenta appena un leggero scuotimento del bulbo faccia cadere il piccolo strato di terriccio, fatelo pure. Magari chiedete al contadino. Sarà felice di accontentarvi perché comprende che la vostra curiosità è il modo migliore per ricevere la giusta soddisfazione per il suo lavoro, per la fatica impiegata nel farla crescere e per mantenerla inimitabile e “rossa” come continuerete a vederla ed apprezzarla. E, soprattutto … diffidare dalle imitazioni!
Corrado L’Andolina
• Pubblicato su Calabria Ora il 25 luglio 2007
Associazione culturale Aramoni - Storia e tradizioni del popolo di Zambrone
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