IL VOLTO UMANO DELLA POLITICA
Intervista a Corrado L’Andolina, CANDIDATO PRESIDENTE PER IL CENTRODESTRA
di Nicola Costanzo
Il Quotidiano 24 gennaio 2023
1) Se dovesse vincere la competizione sarà il primo presidente di estrazione socialista alla guida della Provincia da quanto è stata istituita. Entrerà nella storia.
Nel lontano 1987 mi tesserai ad una sezione di Bologna che era dedicata a Bruno Buozzi. Poi entrai nel Movimento Giovanile Socialista, fui segretario della sezione universitaria bolognese e ricoprii cariche nazionali. La mia esperienza socialista, in termini di militanza, terminò con “Tangentopoli”, allorquando il Partito Socialista Italiano cessò di esistere. Sono orgoglioso di quella esperienza che mi ha formato in termini politici, amministrativi, culturali e, soprattutto, umani.
2) Poi, però, da socialista emigrò nel Centrodestra…
Sì, è vero, come la quasi totalità di quell’elettorato laico, libertario e garantista che faceva riferimento al Psi. Inizialmente, già nel 1993, ci fu un avvicinamento a Forza Italia. Poi, dal 1997, Gianni De Michelis e Saverio Zavettieri rientrarono in politica e insieme a molti compagni seguii il loro percorso che culminò con l’azione del Nuovo Psi dal 2001 al 2007. Cessata tale esperienza sono rientrato nell’area di Forza Italia. Insomma, dal 1993 ad oggi, tra Nuovo Psi e Forza Italia ho sempre militato all’interno del Centrodestra.
3) Com’è nata la sua candidatura?
Come momento di sintesi unificante l’intero Centrodestra vibonese. Sono molto orgoglioso e grato di questo risultato che in qualche modo è un tributo anche alla coerenza ed ha una valenza politica chiara.
4) Come può incidere sullo sviluppo del territorio un’istituzione intermedia negli anni spogliata di molte funzioni?
Le funzioni ci sarebbero. Mancano le risorse. Il vero problema è proprio questo. Le vicende collegate a tale ente intermedio sono ben note. Le Province sono state depauperate in termini di risorse economiche e professionali. Ciò ha creato un evidente squilibrio e un corto circuito anche finanziario che è gravido di effetti negativi per i comprensori provinciali.
5) I primi 30 giorni da presidente?
La ricognizione oggettiva sullo stato dell’arte, sia sotto il profilo formale che sostanziale, sarà minuziosa e dettagliata. Luigi Einaudi era solito dire: “Conoscere per deliberare”. Mi sono sempre ispirato a questa massima. Vi saranno poi adempimenti burocratici e decisioni molto stringenti sul bilancio. Infine dovranno essere gettate le basi per la programmazione primaverile-estiva.
6) Essendo elezioni di secondo livello come pensa di convincere i colleghi amministratori dei comuni del Vibonese, al di là degli schieramenti politici di riferimento?
Porto in dote l’esperienza politica che ha accompagnato ogni momento della mia vita, sin dalla nascita e quella amministrativa di un Comune complesso. Sul piatto della bilancia anche la mia coerenza e tanta energia che avrei intenzione di dedicare a una nuova esperienza amministrativa.
7) Come giudica l’amministrazione dell’uscente Solano?
Sul piano amministrativo sarebbe poco garbato esprimere un giudizio in questa fase. Sul piano politico, invece, la cesura è netta.
8) Sulla costa un inestimabile patrimonio paesaggistico, la vera ricchezza di questo territorio, ma sulla viabilità bisogna ancora lavorare.
L’impegno immediato è sull’ordinario che è segnato dall’emergenza e poi sulla programmazione. L’auspicio è portare a compimento le procedure in itinere e reperire nuove risorse coi futuri bandi nazionali ed europei per interventi risolutivi delle varie criticità. In ogni caso, il Vibonese ha un patrimonio anche collinare e montano di prim’ordine che merita altrettanta ed eguale attenzione.
9) Tre aspetti del Vibonese sottovalutati e da valorizzare?
Quello culturale moltiplicato per tre. C’è una base identitaria Vibonese estremamente affascinante che merita tutela, valorizzazione e massima promozione. Davvero tante le risorse storiche, archeologiche, letterarie, materiali e immateriali che possono rappresentare la base per una nuova narrazione di questa provincia.
10) Amministrare la Provincia è una sfida…
Ardua e stimolante. Legalità in senso sostanziale e non solo formale, cultura come dato che afferisce alla formazione umana, pubblica istruzione come base vitale di una comunità, strutture e infrastrutture come obiettivi perenni di ogni avveduta azione amministrativa. Questa è la base su cui poggerà, in caso di vittoria, la mia azione amministrativa.