Il 10 giugno 1987 con deliberazione della Giunta Municipale N. 128 veniva approvato il seguente ordine del giorno: “Lavori di costruzione piazze e strade interne di Zambrone-Daffnà-Daffinacello. Approvazione definitiva del progetto”. L’incarico era affidato agli architetti Francesco Suraci e Natale Russo.
Successivamente, con deliberazione N. 7 del Consiglio Comunale del 27 gennaio 1987 si licenziava il seguente ordine del giorno: “Approvazione progetto sistemazione piazze e strade interne: Zambrone-Daffinà-Daffinacello”. A tale proposito veniva impegnata dall’amministrazione la somma di £. 600 milioni. La villa comunale fu ideata in uno spazio fisico antecedentemente occupato da ruderi e sterpaglie varie. Esso, sia nei materiali che nel disegno, fu concepito in maniera analoga a quello ideato per Piazza VIII Marzo. I blocchi in cemento rosso bayer, la presenza delle panchine pergolate e di un fontana artistica simile a quella della Piazza del capoluogo sono i simboli più tangibili di ciò. In merito, scrivono i due tecnici: “Un sistema continuo di muri faccia vista: mattoni pieni e blocchi di cemento colore rosso bayer, definisce le aree pavimentate e scandisce il posizionamento di panchine pergolate che si strutturano a coppia e individuano alcuni degli ingressi al parco. Le panchine inserite in questa zona sono state programmate in cemento armato e formalmente si definiscono in una serie di telai modulati su passi molto ravvicinati. La parte superiore del telaio è caratterizzato da un pergolato in tubolare d’acciaio, verniciato a fuoco e definisce una griglia che collega due panchine in maniera tale da coprire anche il percorso pedonale intermedio fra i due sistemi. La base della panchina, molto articolata contiene in posizione centrale un’ampia fioriera, tale da permettere la crescita di piante rampicanti”.
Nella Villa Comunale, allo stato sono presenti alcuni giochi per bambini e il monumento “Vendemmia”.