IN MEMORIA DI LAURETTA PUGLIESE
Sono trascorsi dieci anni da quando Lauretta Pugliese è morta a causa di un presunto caso di malasanità. Due lustri sembrano un’eternità. E invece il dolore è così intenso e il ricordo dei suoi cari così vivido che sembra trascorsa una sola giornata.
Nella mente di quanti l’hanno conosciuta e soprattutto dei suoi due figli e del marito tornano alla luce, con tutto il nitore della vita, frammenti ed episodi collegati ad un passato che non è riposto nei meandri dell’oblio, ma sul trono della memoria. Il quadro della signora Lauretta Pugliese è stato tratteggiato in questo decennio dalle parole dei suoi familiari. Molte le occasioni in cui è stata ricordata. Episodi e sentimenti che si sono spesso tradotti in parole e rievocazioni di un vissuto struggente e segnato da un amore profondo.
Dai ricordi dei suoi cari è emersa una donna che aveva trovato un equilibrio tra determinazione, dolcezza e generosità. Insomma, una persona di altri tempi che portava con sé il meglio della cultura dei suoi tempi. Innanzi tutto, il senso della laboriosità. Visse gli anni migliori della sua vita in un contesto socio-economico di transizione segnato dall’incertezza. Nonostante ciò non ha mai perso la fiducia nella bellezza della vita e nella gioia per la quotidianità. Sapeva che ogni piccolo successo ha quale suo fondamento il lavoro ed ha saputo trasmettere tutto ciò ai suoi figli. L’educazione si realizza col proprio esempio di vita. E l’esempio di Lauretta è stato quello di una mamma esemplare e di una donna capace di profonda amorevolezza.
Lauretta se ne è andata in una giornata autunnale dove il freddo, normalmente, non è pungente e il sole proietta pur sempre un’immagine di vita. Una nota giornalista di origini calabresi, in un libro di qualche anno fa associò la Calabria proprio a questa stagione dell’anno, l’autunno. La regione, per molti versi, sembra essere spoglia persino della speranza. Ma poi emerge in tutto il suo splendore la bellezza dei suoi luoghi. E allora piace ricordare Lauretta Pugliese immersa nella natura della campagna di Caria, sotto un cielo limpido, col volto attraversato dalla brezza che sale dal mare. Piace ricordarla mentre attraversa pini, lecci, querce, castagni, accompagnata dal profumo inebriante degli agrumi che iniziano a produrre i primi frutti.
“Tutto ciò che abbiamo amato e perduto, che abbiamo amato moltissimo, che abbiamo amato senza sapere che un giorno ci sarebbe stato rubato, tutto ciò che, una volta perduto, non è riuscito a distruggerci, per quanto abbia insistito con forze sovrannaturali ed abbia perseguito con impegno e crudeltà la nostra rovina, finisce, prima o poi, per diventare gioia”. È la riflessione di uno scrittore spagnolo, Manuel Vilas, maturata dopo la scomparsa dei genitori. I figli di Lauretta Pugliese, Annalisa e Domenico, il marito Michele Fusca e tutti coloro che le hanno voluto bene possano trasformare il dolore in gioia. Anche così, si esprime la forza dell’amore.
Corrado L’Andolina
Il Quotidiano 14/10/2021