Discorso in memoria di Mimmo Giannini
Memoria. La memoria non è un esercizio retorico. E soprattutto non si sviluppa solo sul piano dell’emotività o dei sentimenti. La memoria ha un valore umano e culturale, sociale e comunitario. La memoria ci indica ciò che è importante da ciò che non lo è, ciò che merita di essere ricordato da ciò che va nell’oblio, ciò che esprime valore da ciò che non ne ha nessuno. In buona sostanza ci indica una base identitaria. Vale nel macrocosmo e vale nel microcosmo.
Domenico Giannini. E Domenico Giannini, da tutti conosciuto come Mimmo, è un uomo che oggi entra anche di diritto e nella forma più solenne, nella memoria collettiva del Comune di Zambrone ed in particolare di San Giovanni. Chi era Domenico Giannini? Era un giovane di valore. Perché? Innanzitutto, perché era curioso. Amava la conoscenza. Era curioso di apprendere. E questa sua particolare peculiarità rende la scelta di intitolargli la scuola particolarmente significativa. La scuola resta, infatti, il principale strumento di trasmissione della conoscenza. In secondo luogo, di Mimmo Giannini vale la pena ricordare il suo spiccato senso della solidarietà. Se c’era da portare qualcuno alla “Cassa Mutua” con la sua Fiat Millecento bianca o consolare una madre che vedeva il suo figliolo emigrare al Nord, o fare compagnia ad un anziano, Mimmo era sempre in prima linea. Altra sua peculiarità, il senso della lealtà. Mimmo rispettava tutti e aveva per i suoi concittadini e per i suoi amici un rispetto sacrale. Questa sua onestà lo rendeva e lo rende un modello che varrebbe la pena tenere sempre presente. Specie oggi, epoca di arrivismi e opportunismi, di meschinità e di egoismi. “Chi trova un amico trova un tesoro” così recita l’adagio popolare. Mimmo era una miniera d’oro! Infine, va ricordato per il suo impegno civile che si manifestava, prima di tutto, nell’attività politica. Faremmo un torto se non ricordassimo anche questo aspetto della sua vita. Per Mimmo, la politica aveva un ruolo determinante. Era allievo di un grande uomo di San Giovanni, Domenico Grillo ‘U putigharu che meriterebbe anch’egli un ricordo speciale. Ed era l’ombra di mio padre, col quale condivideva la necessità di costruire un mondo più giusto. Ai giovani ed a tutti coloro che amano per davvero la loro comunità dico solo questo: amate la vostra comunità e come Mimmo, non abbiate paura di lavorare per renderla sempre migliore attraverso l’impegno politico. Un impegno che si nutriva di verità, confronto e forti idealità. Celebrazioni come queste hanno un senso solo ed esclusivamente se generano qualcosa di nuovo, nell’animo e nella coscienza, individuale e collettiva.
Ricordo personale. Io potrei parlare a lungo di Mimmo. Qualcuno di voi penserà: ma quanto è vecchio il nostro sindaco! In realtà, benché Mimmo sia morto che io ero un bambino ha tantissimi ricordi di lui. Ricordo ogni attimo del suo ultimo giorno di vita. Ma ricordo anche quando mi sollevava con le sue forti braccia e mi “lanciava verso il cielo” facendomi ridere a crepapelle. Poi tanti altri frammenti di vita me li hanno raccontati Gerarda e Rocco, la mamma e soprattutto papà… Mio padre non lo ha mai dimenticato. Anche durante la sua malattia continuò a parlarmi di lui. Gerarda e Rocco possono stare tranquilli, finché vivrò io la memoria di Mimmo resterà viva!
San Giovanni. Mi chiedo che cosa sarebbe diventato questo paese se avesse potuto beneficiare del suo impegno. Un posto più bello, sicuramente. Ma, soprattutto, un luogo più ricco di umanità.
Zambrone, 16 Agosto 2021
Il sindaco
Corrado Antonio L’Andolina