OTELLO PROFAZIO
Il noto cantastorie calabrese rielabora ed interpreta in chiave originale molte canzoni della tradizione calabrese e meridionale (Sicilia, Puglia e Basilicata) e le poesie in lingua siciliana di Ignazio Buttitta. La sua popolarità supera i confini nazionali tanto da essere considerato il calabrese più conosciuto nel mondo. Ricorrenti, d’altronde, le sue tournée nei cinque continenti. L’album Qua si campa d’aria (1974) ha venduto oltre un milione di copie ed è stato quindi insignito del disco d’oro. La sua vocalità, calda e decisa si coniuga con il sapiente suono della sua amata chitarra. Alcune sue canzoni costituiscono una parte integrante della cultura calabrese. Fra queste, le più note: Qua si campa d’aria, La canzone del ciuccio, Mannaja all’ingegneri. Grazie all’amicizia con Nicola Perronace ha inciso la bellissima Aquila bella inserita nell’Lp “Guardavalle in Calabria”. Nel suo repertorio non mancano le cantate struggenti come La baronessa di Carini o quelle intrise di una sottile ironia come Storia di re Bifé, Guvernu ‘Talianu, Mi ficiru sindicu. Fra le persone che hanno accompagnato il suo percorso umano: Fabrizio De Andrè, Rosa Balistreri, Matteo Salvatore, Roberto Murolo. Il cantautore e folk singer calabrese è stato recentemente tra i vincitori del prestigioso Premio Tenco 2016.