Zambrone. Festa patronale
A DAFFINÀ FRA FEDE E TRADIZIONI
di Corrado L’Andolina
ZAMBRONE - Il 12 marzo la frazione Daffinà festeggia il suo patrono: san Nicodemo, dottore della Legge e componente del Sinedrio. In base al Vangelo secondo Giovanni, egli fu discepolo di Gesù. Al santo fariseo gli viene anche assegnata la paternità di un vangelo apocrifo. Secondo il martirologio romano, la ricorrenza del santo venerato dai daffinesi ricade il 31 agosto. Il 12 marzo è ricordato, infatti, un altro san Nicodemo, quello da Cirò (o di Mammola) monaco calabrese del X secolo, appartenente al movimento monastico Basiliano. Da dove nasce questa discrasia? Con ogni probabilità dalla plurisecolare presenza dei Bizantini che venerarono il santo monaco calabrese. Non a caso da due anni, si celebra messa solenne anche il 31 agosto. Ciò che rende particolare il momento laico di tale festività è la preparazione, da parte delle donne del posto, del riso coi ceci. Il preparato, insieme a un panino è poi distribuito ai presenti dopo la benedizione del parroco. Nella fredda mattinata di ieri, le donne presenti al rito hanno ricordato il calore umano e la profonda intensità religiosa di due figure scomparse da tempo ma sempre presenti nei cuori dei daffinesi: don Francesco Lo Torto e la signora Maria Rosa Taccone. Ma anche quelle di alcune fedeli custodi, in passato, di questa tradizione, come Isabella Taccone e Margherita Taccone. Fino a circa venticinque anni fa, i ceci venivano preparati sotto il campanile e il fuoco era alimentato dalla legna raccolta nelle limitrofe campagne. Dopo la ristrutturazione della chiesa, i preparativi sono stati trasferiti presso un locale adiacente all’edificio sacro. E nella contemporaneità i ceci col riso sono cucinati in un pentolone grazie ad una fiamma alimentata dal gas. Ad animare la mattinata, anche il rituale del ballo dei “Giganti” e il Complesso bandistico città di Zambrone che proprio a Daffinà, in tale occasione, due anni addietro, diede vita alla sua prima esibizione in pubblico.
Pubblicato su Il Quotidiano il 13 marzo 2016, p. 16