Martedì, 23 Febbraio 2016 16:23 www.21righe.it
Zambrone, fine dell'amministrazione Pileggi: si dimettono sei consiglieri
Stabilendo quasi sicuramente un particolare primato, l’amministrazione targata Giovanna Pileggi termina oggi. Dopo appena dieci mesi dall’insediamento, “l’era” Pileggi finisce nel modo forse più inatteso e poco sperato. A determinare la fine immediata sono state le dimissioni di sei consiglieri, tre minoranza e tre di maggioranza, che hanno reso inutile il tempo di attesa di venti giorni dopo le dimissioni annunciate dal sindaco stesso.
Anzi, sono state proprio quelle dimissioni della Pileggi ad accelerare il processo di dissolvimento dell’esperienza amministrativa. In poco più di una settimana, infatti, il sindaco Pileggi ha inanellato tutta una serie di errori politici che hanno gravato inevitabilmente e definitivamente sul suo corso amministrativo, mandando in frantumi la sua maggioranza. E proprio quei due assessori, a cui il sindaco Pileggi aveva, in maniera per molti ritenuta «inopportuna», tolto la fiducia, alla fine l’hanno ripagata con la stessa moneta.
La cosa, comunque, non ha trovato impreparati il gruppo di minoranza “Identità e futuro per Zambrone”, rappresentato dai due consiglieri Corrado L’Andolina e Marina Grillo, che, dopo avere presentato le proprio dimissioni dal Consiglio, hanno espresso un duro giudizio sull’intera vicenda. Quattro i principali motivi che hanno spinto i due consiglieri alle dimissioni, non prima però di aver confermata all’unanimità la volontà di tutti i candidati nella lista.
«Se i rapporti interni alla maggioranza di un’amministrazione comunale si sfilacciano fino a disgregarsi, la forza che sorregge l’esecutivo diventa, per sua stessa natura, politicamente fragile. Nella fattispecie, le dimissioni del sindaco, di ieri, rendono la crisi amministrativa chiaramente irreversibile - affermano i due consiglieri L’Andolina e Grillo -. Pertanto, la minoranza non può mettere in campo un ingiustificato comportamento trasformistico. Il suo dovere, presentandosene l’opportunità è quello di restituire la parola agli elettori. Totali le divergenze politiche di questi mesi, fra maggioranza e minoranza. Tanto che “Identità e futuro per Zambrone” ha presentato sei interrogazioni e una interpellanza. Bocciate poi dalla maggioranza tutte le proposte del gruppo di minoranza: un ordine del giorno e sette mozioni. Il rifiuto di un dialogo costruttivo ha avuto rilevanza nella decisione di porre fine a tale esperienza. Terzo: il comune attraversa un momento di crisi rilevante. In questi pochi mesi, i grandi nodi dell’amministrazione (bilancio, costo dei servizi, erosione costiera, strutture comunali) non sono stati affrontati con l’energia dovuta. Infine, l’assenza di una progettualità strategica sui temi della promozione turistica e culturale. Spicca l’omessa celebrazione del bicentenario della morte di Gioacchino Murat che ha istituito l’autonomia municipale zambronese».
Queste, dunque le principali argomentazioni dell’opposizione, che non si è lasciata sfuggire la ghiotta occasione, pur riconoscendo al sindaco Pileggi e al presidente del Consiglio Giovanna Mastrilli una particolare «correttezza istituzionale, al di là della profonda divergenza programmatica e politica». Ora, sarà da attendere come si ridefinirà la geografia politica nel Comune della costa vibonese, che potrebbe anche tornare al voto nel prossimo passaggio amministrativo.
a.c.