GIUSEPPE GRILLO, MUSICISTA D’ALTRI TEMPI
di CORRADO L’ANDOLINA
ZAMBRONE - Una piccola comunità spesso annovera grandi presenze. Grandi non per avere realizzato opere imponenti o raggiunto obiettivi altisonanti. La loro grandezza deriva dal senso di umanità che li ha caratterizzati per l’intero percorso esistenziale. Giuseppe Grillo era sicuramente un “grande”. Tutti ne ricordano il tratto gentile, la sua sapienza, lo spiccato senso della famiglia, l’abnegazione nel lavoro, lo spirito d’amicizia, l’onestà morale e la sobrietà. Giuseppe Grillo era l’uomo più anziano del Comune, con i suoi 95 anni portati fino alla fine con dignità d’altri tempi. La dote che in lui spiccava era l’estrema signorilità. In passato aveva avuto un ruolo chiave nel complesso bandistico che operò fino ai primi degli anni Cinquanta nel capoluogo tirrenico. In gioventù manifestò una forte passione per la musica e iniziò a suonare il basso. Nel complesso bandistico, invece, il suo strumento divenne il tamburo. Ricordava molti dei suonatori di quella banda e spesso ne parlava coi nipoti e gli amici. Fra i musicisti che citava più frequentemente: Mario Calvi che lo accompagnava nel suono del tamburo, Giuseppe De Carlo alla tromba, Domenico De Carlo (che come lui amava il basso), Corrado L’Andolina al clarinetto. Giuseppe Grillo era un uomo tutto di un pezzo. Mai è venuto meno alla parola data e la sua semplicità si accompagnava a un senso elevatissimo di lealtà. Ha sempre rispettato la sua comunità dove si è sposato con l’amata Antonia Ferraro, scomparsa anni addietro e dove ha cresciuto i suoi cinque figli (Francesco, Carlo, Anna, Maria Domenica e Fausto). Amatissimo da tutti i nipoti ha saputo trasmettere loro il senso dell’appartenenza. Una di loro, Antonella Giamborino lo ricorda così: «Un nonno speciale dal quale ho appreso tantissimo, specie il senso dell’amore che sia nei rapporti familiari che extra è stato immenso e generoso».
Pubblicato su Il Quotidiano il 5 gennaio 2016, p. 26