La band. Il gruppo si è esibito suonando gli immortali successi dei Pink Floyd
VIAGGIO PSICHEDELICO CON I FINT FLOYD
La caratteristica piazza Diaz ha fatto da sfondo al concerto organizzato dalla Pro loco
di Corrado L’Andolina
Interpretazione magistrale di uno dei repertori più importanti della musica rock. I Pink Floyd rappresentano un momento di svolta musicale epocale. “Another brick in the wall” è forse il brano più conosciuto e apprezzato. Ma i capolavori musicali della band sono così tanti che risulterebbe quasi impossibile stilarne una graduatoria. I Pink Floyd proprio per la loro portata musicale, così innovativa e capace di inventare un nuovo modo di fare rock non conoscono le barriere del tempo. E non è quindi casuale la presenza di così tante cover che amano eseguire le loro canzoni. Fra queste ce n’è una estremamente originale nel nome, Fint Floyd e rigorosa nell’esecuzione musicale. La band nasce cinque anni fa. Anima del gruppo e fondatore Carlo L’Andolina. La sua chitarra è da sempre alla ricerca della perfezione esecutiva. Il gruppo annovera poi i seguenti musicisti: Ivan Cortina capace di suonare i due bassi con piglio sicuro e accattivante, Emanuele Caracci batterista energico e con gran senso del ritmo, Stefano Bellu la voce della band sicura e perfettamente armonizzata alla musica, Paolo Rosa altro storico componente del gruppo e chitarrista di rango, Simone Iafrate tastierista essenziale ed efficace. I Fint Floyd hanno alle spalle oltre cinque anni di concerti realizzati in tutta Italia e anche nell’ambito di importanti rassegne musicali. Lo scorso sabato si sono esibiti nella Piazza Diaz del capoluogo di provincia, nell’ambito del “Gran Gala” organizzato dalla Pro Loco. Il concerto non ha lesinato energie ed ha sconfitto persino le rigide temperature della stagione. La piazza non si è arresa al freddo ed ha seguito, canzone dopo canzone, il concerto dei Fint Floyd. Impeccabile l’esecuzione e anche la professionalità dimostrata dai vari componenti che hanno suonato quasi due ore e mezzo. Un’esperienza positiva che ha fatto rivivere a molti astanti momenti di gioventù ed ha ricordato alle nuove leve cosa sia e come s’interpreti la buona musica.
Pubblicato su Il Quotidiano il 6 gennaio 2016, p. 22