Zambrone. Il centro abitato allietato dalla musica dei giovani musicisti del paese
LE NENIE NATALIZIE NELLA FRAZIONE SAN GIOVANNI
di Corrado L’Andolina
ZAMBRONE – Il profumo dei mandarini, il sapore naturale delle noci, le gustose “cururicchie” sono alcune componenti che da sempre fanno da cornice al periodo natalizio. E poi ci sono le nenie. Un tempo queste venivano intonate con zampogna e pipita. Le pastorali di Natale riscaldavano con le loro note le case dei piccoli centri calabresi. Questa tradizione era prassi radicata in moltissime realtà rurali della Calabria. Nel modo di vivere l’attuale festività qualcosa è cambiato. La frenesia di inviare o rispondere a tanti messaggi virtuali, la corsa all’ultimo regalo, la priorità del look, i panettoni o i pandori sulle tavole, i cesti sotto l’albero sono solo alcuni dei mutamenti che si registrano nell’attualità. Eppure, la musica, mantiene salda la sua funzione. Un Natale senza suoni sarebbe triste e privato di una componente essenziale. In qualche modo, sia pure in modi differenti, la tradizione delle nenie natalizie rimane salda nel tempo. Di certo lo è a San Giovanni, frazione di Zambrone, laddove tanti giovani e ragazzi del posto hanno allietato gli abitanti per l’ultimo scorcio del passato anno. Musiche eseguite con impeccabile maestria. E d’altronde, molti di loro studiano musica assiduamente. Fra questi, Maria Vecchio, trombettista diciassettenne, dotata di elevata tecnica ed esperienza musicale che ha sottolineato: «Ci riuniamo nei giorni della novena per ricreare, innanzitutto tra noi ragazzi, la soave atmosfera natalizia. Attraversiamo ogni viuzza del paese per rievocare, con la dolcezza delle note musicali, l’evento più importante e più bello nella storia dell’umanità: la nascita di Gesù». Queste, le melodie più ricorrenti: Tu scendi dalle stelle, Jingle bells, Astro del ciel, Sonata di Natale, Gli angeli del ciel, L’albero di Natale. Fra gli strumenti maggiormente utilizzati: corno, sax contralto, percussioni, flauto, tromba, trombone e triangolo. Volti giovani, lieti, testimoni di un’umanità senza tempo. Il freddo delle serate di dicembre è stato spazzato via grazie al suono delle nuove leve sangiovannesi che hanno così offerto il loro contributo per riscoprire il senso più profondo del santo Natale.
Pubblicato su Il Quotidiano il 3 gennaio 2016, p. 22