Zambrone. Davanti a ogni chiesa la riproduzione sacra
PRESEPI, TRA ARTE, FEDE E DEVOZIONE
di Corrado L’Andolina
ZAMBRONE - Ogni paese predispone un simbolo o un’opera visibile che rievochi il senso del Natale. Una sorta di imperativo morale che le comunità intendono assolvere fino in fondo. Fra le iniziative più ricorrenti la riproduzione dei presepi in prossimità delle chiese. Così è stato anche per il capoluogo e per le frazioni Daffinà, Daffinacello e San Giovanni. A farsene carico le parrocchie e i fedeli del posto. Pastori eleganti ospitati in manufatti posti in essere dalle abili maestranze locali. Partecipazione fattiva, interesse morale, stimolo spirituale per onorare un evento che a distanza di oltre duemila anni non cessa di toccare le corde del cuore. E così, lo sguardo che incrocia queste realizzazioni riceve un ulteriore stimolo a vivere in profondità il Natale e le festività connesse. Un appuntamento che si vive con semplicità e sobrietà, ma che riproduce nella sfera umana significativi riflessi laici e religiosi. Raffigurazioni concrete della Natività che ricordano come ciascuno agisca in base a ciò che ha dentro: fede, passione, amore e che lascia ampi margini all’ignoto. E allora ritorna in mente Simone Weil: «La vita del credente è comprensibile solo se in lui c’è qualcosa di incomprensibile». Una conversione della storia, dunque, a tratti misteriosa ma sempre con riflessi ricchi di contenuti sulle umane azioni. Un vero e proprio grimaldello per scoprire un mondo che ancora non esiste ma che si desidera profondamente. Un mondo di amore e di verità. Un “desiderio” che interessa tutti, giovani e anziani, donne e uomini, adulti e bambini. Natività, pastori adoranti, re Magi, alla fin fine ricordano, a tutti, come il segreto della vita vada ben oltre le contingenze.
Pubblicato su Il Quotidiano il 3 gennaio 2016, p. 22