CONVEGNO MULTIDISCIPLINARE IN UN VILLAGGIO DELLA MARINA DI ZAMBRONE
L’università “Mediterranea” di Reggio Calabria, anche grazie alle attività dei movimenti e delle associazioni giovanili operanti al suo interno, ma soprattutto allo zelo di un Rettore (il professore Pasquale Catanoso) che vuole sprovincializzare l’ateneo reggino e avvicinarlo ai migliori modelli stranieri, continua ad offrire accattivanti occasioni formative ed aggregative extra-accademiche di notevole impatto sociale per i suoi studenti. E ciò affinché questi sentano l’università come una seconda casa, davvero ospitale e vicina ai loro bisogni. Così, per il secondo anno consecutivo, prima di iniziare le attività didattiche, oltre 100 studenti universitari, di tutti e 6 i dipartimenti della “Mediterranea” (e non solo) hanno avuto la possibilità di vivere gratuitamente un’esperienza che coniuga perfettamente la formazione, il relax e la condivisione. “Relativismo giuridico (e gnoseologico), comunicazione assertiva e competenze relazionali”, questo il titolo dell’iniziativa residenziale che si è tenuta dal 2 al 4 ottobre, presso un villaggio turistico della marina Zambrone. Tale iniziativa ha consentito, agli studenti, di confrontarsi con giuristi, psicologi e medici su questioni particolarmente delicate. Coinvolte, in tale percorso, anche la filosofia, la letteratura e questioni come la donazione del sangue, del cordone ombelicale e degli organi. Poi spazio al cineforum e ad altre attività d’intrattenimento. L’evento è co-finanziato dal Centro Monoriti e promosso dal Movimento Contaminiamo i Saperi, una realtà nata nel mese di ottobre del 2013 per abbattere le barriere fra docenti e studenti ed aiutare i ragazzi a crescere anche da un punto di vista umano (oltre che culturale). Finalità dichiarata della manifestazione è che tutti gli studenti si avvicinino ai laboratori universitari e si convincano a “vivere” con maggiore entusiasmo l’università, anche fuori dagli orari di lezione . Sentirsi protagonisti, e non meri ospiti, della “Mediterranea” migliorerà certamente la qualità della loro vita in ateneo e non potrà che avere effetti positivi anche sul loro rendimento universitario.
Pubblicato su Cronache Aramonesi, anno XI n. 2 – Novembre 2015