Caterina Tripodi 3 febbraio 1923 – 13 ottobre 2015.
Stralcio dell’elogio funebre pronunciato nel giorno del suo funerale. In occasioni come queste si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che esse non esprimano, in pieno, le qualità della persona ricordata con la nostra presenza e il nostro amore. Questo è il momento del raccoglimento, della riflessione e della preghiera. Una preghiera dedicata ad una persona speciale… Non ci sembra vero, non riusciamo a crederci. Il solo pensiero di non poterci più immergere in quei suoi piccoli occhi solari e di non potere più godere di quel suo sorriso contagioso, rattrista tutti noi. Ci ha sempre stupiti attraverso i suoi racconti, sul percorso della sua vita, sulle sofferenze passate, sul periodo della Seconda guerra mondiale e sui sacrifici fatti. Ci ha arricchiti di un bagaglio molto prezioso, basato sull’onestà... Per noi non era una semplice bisnonna, ma molto di più… Siamo sicuri che il Signore le avrà riservato un posto ancora prima di avere rivolto un ultimo sguardo al mondo terreno. In questo mondo, quando qualcuno viene meno, comprendi quanto preziosa sia la vita. I ricordi più belli, in fondo, sono quelli che quando riaffiorano nella mente sono capaci di fare sbocciare un sorriso. Anche se con te finisce un pezzo di storia rimarrai sempre nei nostri cuori.
Margherita Giannini (pronipote)
Pubblicato su Cronache Aramonesi, novembre 2015, anno XI, n. 2.