Zambrone. La santa messa presieduta dal parroco don Pasquale Sposaro
UNA DEVOZIONE CHE SI RINNOVA
Conclusi i festeggiamenti dedicati alla Madonna di Romania
di Corrado L’Andolina
Domenica scorsa si sono svolti, nella frazione San Giovani, i rituali festeggiamenti in onore della Coronata Virgo SS. De Romania. Sacerdote celebrante, don Pasquale Sposaro; il panegirico, invece, è stato intessuto dal vescovo emerito Vincenzo Rimedio. Il presule, in prima battuta ha esaltato la dignitosa struttura architettonica dell’edificio di culto. A seguire, si è soffermato sui passi del Vangelo letti durante la liturgia. Infine ha sottolineato «lo sguardo di intenso amore, rispettivamente materno e filiale che caratterizza la sacra effige. Espressioni così intense da essere rivelatrici di una relazione trascendentale». Presente alla celebrazione della messa anche don Paolo Pietropaolo per 28 anni parroco di San Giovanni, le autorità civili, il comandante Alessandro Cirillo e il carabiniere Giuseppe Sorrentino, entrambi della stazione di Zungri. Straordinaria partecipazione anche del coro dei bambini zungresi, Pueri cantores che è risultata particolarmente apprezzata dalla comunità dei fedeli. La processione è stata accompagnata dal complesso bandistico “Città di Zambrone”. Nota l’origine della cristiana venerazione. Fu il sovrano di Costantinopoli, Baldovino II, in fuga dal suo regno nel 1261, a salvare la sacra effige. L’imperatore avrebbe fatto recidere la testa del quadro, portandola con sé durante il suo esilio. In tal modo la salvò dalla distruzione da parte degli iconoclasti. “Romania”, d’altronde, indica una regione sita tra il nord-est della Grecia, il Sud della Bulgaria e la Turchia europea. Il culto, quindi, è di origine orientale e si diffuse rapidamente, specie su Tropea (tanto da diventare la sua patrona) e nella diocesi di Mileto (che ha eletto a sua patrona). A San Giovanni di Zambrone la devozione venne istituita nell’ottobre del 1854. Dai registri parrocchiali sono emersi i seguenti dati storici: “Economo Curato, Pietro Vallone erige “magnifico alterino” coadiuvato dai devoti Domenico Grillo fu Antonio e da Taddeo Giannini fu Domenico. Edificano il maestro Antonio Lo Torto e i professori F.lli Bagnato di Tropea per ducati dodici”. La festività ricorre la quarta domenica di ottobre (per alcuni anni si è festeggiata la terza domenica). Nessuna notizia documentale circa l’origine della sacra effigie custodita presso la chiesa parrocchiale. Tuttavia, la tecnica pittorica sembrerebbe datare il quadro intorno ai primi del Novecento. Nessuna notizia documentata neanche circa la ragione istitutiva di tale culto. Di certo, c’è la devozione profonda dei sangiovannesi verso la Madonna di Romania che venerano da 161 anni con amorevole intensità religiosa.
Pubblicato su Il Quotidiano, 27 ottobre 2015, p. 26