SULLE ORME DEGLI AVI MUSICISTI. PRENDE VITA LA BANDA MUSICALE
La musica nobilita l’animo e lo rende più armonioso, con se stessi e con la realtà, col divenire ordinario della quotidianità e con gli eventi eccezionali, sociali o esistenziali. Anche per tale ragione e non solo, va salutata in termini positivi la nascita del nuovo sodalizio zambronese: “Complesso bandistico Città di Zambrone”. A farne parte circa 23 ragazze e ragazzi del comune. Due i maestri: Antonio Baccaglini e Mercurio Corrao. Suo presidente Francesco Scordamaglia, vice-presidente Anna Morello. Il centro aggregativo arricchisce la presenza delle associazioni operanti in loco e si prefigge di creare un polo costante d’interesse per gli adolescenti e i giovani che vivono nel comune costiero. Un modo efficace di costruire legami, rafforzare amicizie, creare occasioni di incontro fra gli aderenti al neonato complesso bandistico. Il nuovo sodalizio rappresenta il terminale di un percorso formativo che ha avuto nella scuola, in particolare, il suo centro propulsore. Da qualche anno gli allievi si sono ripetutamente esibiti nell’ambito di eventi legati al contesto territoriale. Con la sua costituzione, l’associazione musicale si prefigge di varcare i limiti comunali e di essere presente anche a rassegne riservate al genere oltre i confini regionali. Un piccolo ma importante passo verso un significativo arricchimento relazionale. L’entusiasmo con cui i giovani suonatori hanno accolto tale costituzione è sintomatico della ritrovata necessità di coniugare la qualità del tempo libero con le rinnovate istanze di socializzazione. La gioiosità del loro sorriso, il migliore viatico per assegnare alla banda musicale un futuro radioso e denso di piccole e grandi soddisfazioni. L’ottimismo di una generazione nasce da un dato interiore, ma anche dalla sua capacità di rapportarsi col mondo circostante e di costruire un ponte col futuro; opera da realizzarsi con gradualità e decisione. La nota storica. A Zambrone, nel secolo scorso esisteva una banda che comprendeva tante persone del posto. Il complesso era composto da soli uomini e quasi tutti del capoluogo. Esso rimase in vita dal dopoguerra fino ai primi degli anni Cinquanta. Il maestro era tale Mico da Reggio Calabria. Le prove venivano eseguite presso il vecchio asilo comunale (abbattuto qualche anno fa per le vetuste condizioni dell’edificio). Il complesso si sciolse a causa dell’emigrazione di molti suoi componenti. Tra i vari musicisti della prima banda: Mario Calvi (tamburo), Francesco Cognetto (bombardino), Domenico Crai (filocorno), Domenico De Carlo (basso), Giuseppe De Carlo (tromba), Antonio Ferraro (grancassa), Francesco Ferraro (corno), Francesco Grillo (corno), Giuseppe Grillo (basso), Corrado L’Andolina (clarinetto), Domenico Landro (clarinetto), Pasquale Mandaradoni (originario di Potenzoni, tamburo), Alfonso Morello (sassofono), Francesco Morello (tromba). Insomma, nulla accade per caso e il dna della musica ha ripreso ad essere protagonista nei pronipoti dei musicisti locali del passato. In questo caso, il rinnovo rinverdisce la tradizione e la fa vivere nella sua più profonda pienezza. L’emozione di una nota, i sentimenti di una sinfonia assicurano alla vita una sublime soavità.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Cronache Aramonesi, anno X n.2, settembre 2014.