L’URGENZA DEI VALORI POSITIVI
«Il libro, infatti, ha ad oggetto l’esperienza amministrativa del comune di Zambrone, piccolo centro tra la costa e le Serre del Vibonese. Zambrone non è diverso dai tanti comuni di piccole e medie dimensioni in cui si è frammentata l’autonomia locale del nostro sistema amministrativo (...). Ma a rendere unica questa esperienza amministrativa sono le ragioni, le storie, le aspirazioni che essa nasconde e grazie alle quali si è potuta realizzare. Solo dando un volto alle cariche e un contesto storico e sociale agli atti è possibile non ridurre l’istituzione pubblica ad un mero fenomeno burocratico e collocarla, invece, come momento di esperienza corale e identitaria di una intera collettività». Il brano è tratto dalla prefazione del libro In un pubblico comizio a cura di Corrado Antonio L’Andolina. Leggendo prima e riflettendo dopo la lettura di questo nuovo libro di L’Andolina una cosa mi colpisce subito (forse da sempre negli scritti di questo autore) e cioè la scrittura: il suo stile conciso, sintetico, semplice, chiaro e comprensibile e perciò di grande arricchimento intellettivo e dunque umano per il lettore di qualunque ceto sociale e di ogni livello culturale. Il sottotitolo del volume, Zambrone, tasselli di storia amministrativa, esplica e riassume, a un tempo, l’argomento precipuo che fa da sfondo e da filo conduttore dal principio fino alla fine. L’autore, Corrado Antonio L’Andolina , si muove con agilità e competenza in una ricerca davvero appassionata che lo conduce quasi dentro una sorta di “viaggio metaforico” attraverso il tempo per ricostruire, per capire, per riportare alla luce “tasselli di storia amministrativa di Zambrone”. Incastrati l’un con l’altro nel modo giusto, essi portano ad avere il puzzle o il quadro completo di una realtà colorata e variegata, non certo priva di contraddizioni e di esperienze concrete e diversificate per l’attuazione di cambiamenti giusti e necessari nell’evolversi della società. Corrado Antonio L’Andolina racconta in un modo piacevole, tutto suo e raccontando affabula, ossia rende ogni vicenda storica toccante e capace di suscitare emozioni e reazioni come in un elaborato letterario. Molti sono i valori positivi che emergono in questo libro: in primis la legalità, l’ onestà, l’idealismo scevro da ogni forma di ipocrisia e di conformismo, la libertà di pensiero e di espressione, la voglia di agire per migliorare il territorio e migliorarsi. Da ciò scaturisce il messaggio lampante per tutti, ma soprattutto per le generazioni future di farsi portavoce di tali valori e diffusori del messaggio che questi veicolano, specialmente oggi, in un mondo che li ha smarriti e brancola nel buio cercandoli con urgenza come i ciechi cercano la luce perduta per sempre o soltanto temporaneamente. Splendida la dedica del libro: «Dedicato a mio padre, socialista dal cuore dolce e appassionato, idealista nel temperamento e pragmatico nella prassi politica. Umanista perennemente proiettato in direzione di un futuro armonioso. Pubblico amministratore lungimiranza onesto, serio, sensibile, inflessibile, leale, coraggioso che ha saputo porre la sua infinita cultura al servizio della comunità». Una dedica che mi ha ricordato all’istante mio padre, in quanto la sua figura non è stata molto dissimile da quella del padre di Corrado Antonio L’Andolina. Concludo, rimanendo in tema, con una frase del filosofo Aristotele: «Se la politica è l'arte di governare, allora è quella forma d'arte più sottile, più impegnativa, più colma di responsabilità perché riguarda gli uomini e solamente gli uomini». Augurandoci che ritorni, al più presto, ad essere questo per chi ci governa.
Francesca Rita Rombolà
Pubblicato su Cronache Aramonesi - Settembre 2015, anno XI n. 1