Zaccanopoli. Eduardo Luis Maurizzio, viceministro della provincia di Buenos Aires
IL PAESE ABBRACCIA UN SUO FIGLIO LONTANO
Nel 1925, a soli 15 anni, suo nonno emigrò in Argentina in cerca di un lavoro
di Corrado L’Andolina
ZACCANOPOLI - Chissà quanti pensieri, dolori e speranze avranno attraversato la mente di Domenico Ventrice che nel 1925, a soli quindici anni, emigrò in Argentina, destinazione: Buenos Aires. La figlia si sposò con un marchigiano, ma il richiamo alle radici calabresi fu sempre solido, stabile e duraturo. E così il nipote di quel Ventrice, figlio della figlia, lo scorso sabato sera ha coronato il sogno del nonno: ritornare nel paese d’origine. Il suo nome è Eduardo Luis Maurizzio e ricopre un ruolo politico importante: sottosegretario al ministero delle Infrastrutture nel distretto Buenos Aires. La visita sospesa a metà tra l’ufficialità e l’informalità. L’incontro con il sindaco, presso il Centro polivalente appena inaugurato, “Provando e riprovando” ha conferito, appunto, alla visita, ufficialità. La cordialità di tanti cittadini del posto, invece, quel carattere informale nel quale si è dispiegata una delle migliori virtù calabresi: l’ospitalità. A fare gli onori di casa, il sindaco Pasquale Caparra. Il primo cittadino ha ricordato le vicende dei suoi avi, in particolare quella del nonno Pasquale. Emigrato in Argentina e poi rientrato a Zaccanopoli per convincere la moglie a trasferirsi definitivamente nella capitale Argentina, fu a sua volta convinto da quest’ultima a rimanere nel paese natio. Gli altri tre fratelli del nonno, invece, partirono per l’Argentina senza fare mai più ritorno. È toccato poi a Eduardo Luis Maurizzio: «Sono molti anni -ha dichiarato- che programmo questa visita. In famiglia si è sempre parlato di Zaccanopoli e finalmente sono riuscito a fare visita al luogo d’origine della mia famiglia. Spero di ritornare per un periodo maggiore con la mia famiglia, magari insieme a mia madre 83enne». Infine ha rivolto un auspicio ben preciso: «Spero, come uomo e come politico che nessuno debba mai più emigrare per la necessità di assicurare un presente e un futuro ai propri cari». Una promessa ricambiata anche dal sindaco Caparra: «Presto -ha affermato- anche una nostra delegazione verrà a trovarti in Argentina, con la speranza di conoscere altri emigrati originari di Zaccanopoli». Poi è toccato a Domenico Villì, sindaco del comune di Vazzano, il quale ha ricordato una circostanza particolare: «Ho conosciuto il viceministro durante una visita ufficiale a Buenos Aires. In quella circostanza mi parlò della sua volontà di conoscere il suo luogo d’origine e così mi adoperai per metterlo in contatto col sindaco Caparra». Presente all’incontro, anche il giornalista di Rai Community, Pasquale Guaglianone. È poi seguita una passeggiata per le vie del paese, anche in quel Vico I maggio, nel quale esisteva l’abitazione del nonno del viceministro argentino. In memoria dell’incontro, il sindaco Pasquale Caparra a nome dell’amministrazione ha donato un’opera in ceramica raffigurante lo stemma del Comune, realizzata da un artigiano del posto. Affettuosa la dedica: «Ad Eduardo, un dono che conferma le radici comuni che ci uniscono, nonostante la distanza che ci separa».
Pubblicato su Il Quotidiano il 27/8/2015, p. 19