Nell’ultimo libro di Corrado L’Andolina
UNA RICERCA SULLA STORIA AMMINISTRATIVA DEL PAESE
di Giusy D’Angelo
ZAMBRONE - Centosettantasei pagine dense di memoria storia. È questa la dimensione dell’ultima ricerca di Corrado L’Andolina. “In un pubblico comizio - Zambrone, tasselli di storia amministrativa” è il titolo del libro che sarà presentato al Centro sociale di Zambrone, domani 12 aprile alle ore 17.30. L’origine della frase trae spunto dallo strumento principe della comunicazione politica del passato, il comizio appunto. Il sottotitolo è rivelatore del suo oggetto. Trattasi di “tasselli” dell’azione amministrativa. In pratica, di ogni amministrazione è individuata la sua composizione e sono elencate le opere pubbliche e le iniziative politiche principali. E così dal 1811 (data di fondazione del Comune) al 1920 sono stati individuati tutti i sindaci. Dal 1920 in poi, anche le figure dei consiglieri, degli assessori, dei podestà e dei commissari prefettizi. Frutto di un impegno straordinario e lavoro certosino, l’autore affianca la ritrattistica. Alcune figure di amministratori sono descritte e valorizzate per la loro intensa attività pubblica. Altre, sono raccontate dagli stessi familiari. Per scelta metodologica, la ritrattistica dei sindaci si ferma agli anni Sessanta. Idem quella degli amministratori, limitata, comunque a persone scomparse. In alcuni passaggi l’opera assume i connotati della letteratura popolare. In nessuno si presta alla superficialità o all’aleatorietà. Intensa, in particolare, la descrizione degli anni Venti e Trenta. A presentare il saggio: Sergio Raimondo commissario prefettizio, Giuseppe Mangialavori consigliere regionale, Giulia Russo avvocato. I lavori verranno moderati dal giornalista Salvatore Berlingieri. In programma anche la proiezione di un video volto a riproporre i volti di molti amministratori locali e alcuni passaggi della vita amministrativa comunale. Prevista la partecipazione di Giusy Staropoli Calafati. Una ricerca che conferma l’acume e l’amore per la propria storia e per le proprie radici culturali.
Pubblicato su Il Quotidiano della Calabria l’11 aprile 2015, p. 23