ZAMBRONE
EROSIONE COSTIERA. ANALISI E PROPOSTE DELLA MINORANZA
ZAMBRONE - «Victor Hugo, nel suo “I lavoratori del mare” ci fornisce l’idea di fondo secondo la quale il mare ha i suoi “lavoratori”. Si tratta di lavoratori che non impugnano né il piccone, né la falce, né il martello o la cazzuola e il frattazzo ma che rimangono vincolati al concetto storicamente valido di “lavoro”, che è poi un’attività umana o naturale che trasforma o deforma la materia, produce effetti a volte utili, a volte dannosi e si avvale di operatori che non hanno ferie, non vanno in vacanza e non scioperano mai». È questo l’incipit del documento proposto dal gruppo “Identità e futuro per Zambrone” relativamente alla “Questione dell’erosione costiera” licenziato dall’assise comunale poco tempo addietro. Un documento politico di primario livello. Analisi e proposta, insomma, per affrontare in termini moderni la problematica più grave che interesserà il comune tirrenico in una prospettiva futura. I sottoscrittori del documento sono stati i tre consiglieri del gruppo: Corrado L’Andolina, Marina Grillo e Domenico Muggeri. In merito alle cause dell’erosione, valutate nella loro dimensione politica, il documento puntualizza: «La scienza le chiama “agenti” esogeni o endogeni in relazione alla loro collocazione esterna o interna alla superficie terrestre. Sono i venti, l’aumento del volume liquido dovuto ai mutamenti climatici, che apportano precipitazioni piovose quali mai si erano viste, a memoria d’uomo, nell’occidente mediterraneo a cui si aggiungono i movimenti gravitativi e gli organismi viventi (bioerosione) e ancora gli indecenti interventi dell’uomo con la soppressione dei boschi, il prelievo abusivo di sabbia dai letti e dalle rive dei fiumi e dalle spiagge marine, la cementificazione selvaggia, l’urbanizzazione forsennata, la costruzione repentina di porti e porticcioli senza un accurato studio dell’impatto ambientale, del moto delle correnti, dei flussi e riflussi degli organismi viventi sotto la superficie delle acque». Un’indagine, insomma, a trecentosessanta gradi che include studi e osservazione del fenomeno realizzati dai più prestigiosi studiosi del settore. Il documento nella parte conclusiva chiosa: «Ora è tempo di correre ai ripari e di farlo in fretta prima che sia troppo tardi ed è necessario avviare iniziative di difesa e di salvaguardia della nostra costa contro l’erosione. Prima che sia troppo tardi. Prima che si verifichi qualcosa che possa somigliare a ciò che lo scrittore tedesco Frank Schatzing descrive nel suo best seller dal titolo “Il Quinto Giorno” (riferito al quinto giorno della creazione, quando Dio fece nascere le acque). Si tratta di un thriller fantasy-tecnologico in cui lo scrittore ipotizza una catastrofe mondiale dovuta a un’erosione costiera che causa la distruzione delle metropoli vicine alle acque, determinata dalle creature del mare». La soluzione suggerita dal gruppo “Identità e futuro per Zambrone” è molto chiara: «La nostra idea è che tutti coloro i quali hanno responsabilità verso gli altri e svolgono un ruolo di pubblica utilità devono sentire il dovere di dare il proprio contributo o almeno tentare di affrontare il problema per la parte che li riguarda. Meglio sarebbe discuterne in organismi sovra-comunali perché la questione dell’erosione costiera, come riconosce l’attuale sindaco di Cosenza, Occhiuto, non è cosa che possa interessare soltanto uno o due Comuni ma investe e coinvolge tutte le amministrazioni che confinano con il mare». E per fare ciò, i consiglieri hanno suggerito il coinvolgimento oltre che della Regione Calabria, anche di tecnici di fama internazionale e di funzionari di livello europeo. Insomma, la soluzione proposta poggia su due pilastri: uno politico, l’altro tecnico.
Pubblicato su Il Quotidiano il 14 dicembre 2014, p. 23