Zambrone. Si chiude un capitolo doloroso iniziato con la morte del sindaco
SCIOLTO IL CONSIGLIO COMUNALE
È stata ravvisata l’impossibilità di votare nella sessione autunnale
ZAMBRONE - Le vicende collegate al comune di Zambrone continuano ad essere peculiari. Lo scorso 25 maggio sono state elette le rappresentanze comunali. Pasquale Landro, sindaco neoconfermato, è deceduto subito dopo lo foglio elettorale. Un destino tragico e doloroso che ha avuto anche implicazioni giuridiche del tutto nuove. Dopo una prima fase di comprensibile smarrimento, pure istituzionale, la macchina amministrativa si è riattivata. Il 30 maggio è stato nominato Sergio Raimondo quale commissario straordinario, attualmente vice-segretario di gabinetto prefettizio presso l’Ufficio territoriale di Vibo Valentia. Il 5 giugno, invece, si è insediato il neoeletto consiglio. Al commissario prefettizio sono state demandate le funzioni di giunta e di sindaco. Nelle scorse settimane si era pensato che la nuova elezione degli organi rappresentativi potesse avvenire congiuntamente alle elezioni regionali. Ma così non è stato. La normativa, d’altronde, è chiara. Possono votare nella sessione autunnale solo i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, per i quali siano decorsi i termini di legge; fattispecie non corrispondente al caso in esame. Le prime elezioni utili, durante le quali si esprimerà il corpo elettorale zambronese saranno quelle di primavera. Tuttavia, preso atto del decesso del sindaco, ai sensi dell’articolo 53 comma 1 del decreto legislativo 267/2000 l’assise comunale è stata sciolta. A tale proposito il decreto di scioglimento reca la firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed è stato acquisito al protocollo comunale lo scorso 20 ottobre. Occorre aggiungere che tale scioglimento rappresenta un passaggio tecnico fondamentale e inderogabile per procedere a nuove elezioni (nella primavera del 2015). E quindi, il consiglio, benché sciolto, rimane ugualmente in carica. La relazione del ministro dell’Interno che rappresenta anche lo schema del decreto di scioglimento, infatti, recita: “Fino alla elezione dei nuovi organi, l’amministrazione comunale è affidata al predetto commissario prefettizio, che esercita i poteri di sindaco e giunta, affiancato dal consiglio comunale”. Zambrone, dunque, si conferma caso unico in Italia. La rappresentanza dell’esecutivo (sindaco e giunta) è demandata a un commissario e il consiglio resta regolarmente in carica (anche dopo lo scioglimento). Un’eccezione dovuta a una vacatio legis per la quale il ministero dell’Interno ha individuato una soluzione considerata equilibrata e perfettamente rispondente allo spirito del corpo normativo e dell’ordinamento vigente. L’attività del commissario e quella dei consiglieri, quindi, sarà espletata nella sua pienezza fino alla prossima tornata elettorale.
Pubblicato su Il Quotidiano il 25 ottobre 2014, p. 21