Zungri. Culto mariano rinvigorito
MADONNA DI FATIMA. ACCOLTA L’EFFIGIE
di Corrado L’Andolina
ZUNGRI - Le chiese incendiate dai militanti di Boko Haram in Nigeria negli ultimi mesi sono ben 185. Mentre gli sfollati circa 190 mila. Gli uomini torturati, decapitati e seppelliti in fosse comuni; le bambine vittime di stupri; le donne schiavizzate, vendute al mercato per pochi dollari e sottoposte ad ogni vessazione. Stessa sorte per i cristiani dell’Iraq cancellati da uno dei luoghi più antichi di culto cattolico. In questo particolare momento ogni iniziativa di matrice religiosa non può che rivolgere preghiere e attenzione verso ciò che succede in altri posti, dove i cristiani sono sottoposti a un vero e proprio genocidio realizzato con modalità atroci ed efferate. Intense e molto partecipate le preghiere rivolte alla Madonna, regina della pace, affinché rivolga la sua intercessione per lenire e far cessare le sofferenze di chi patisce a causa della fede in Gesù. È stato anche questo il senso dell’incontro mariano che si è svolto, la scorsa settimana, nel piccolo centro sito alle pendici del Poro. Occasione, il ritorno della statua raffigurante la Madonna di Fatima accompagnata dagli araldi del vangelo. La prima volta era accaduto nel 2008. L’esperienza positiva, l’aggregazione che aveva indotto poco più di un lustro fa ha indotto la parrocchia a ripetere l’appuntamento. E questa volta la presenza dei fedeli, la loro partecipazione spirituale si è dimostrata ancora più ricca e vitale. Soddisfatto il parroco don Felice La Rosa che ha organizzato ogni passaggio con la consueta cura e attenzione, con fede profonda e ricca di una sacralità che trae fondamento dalla gioia che porta chi crede fermamente nel messaggio del Nazareno. L’esperienza è durata sei giorni. Preghiere, riflessioni, incontro, pellegrinaggi hanno scandito le giornate ed hanno così proposto una religiosità essenziale e sobria. Il culto mariano praticato dalla comunità con la venerazione per la Madonna della Neve ha così avuto un riscontro più che positivo. Dolore, speranza e conforto hanno segnato l’incontro coi giovani. Vivaci dibattiti quelli con le famiglie. Gioia e letizia, con i giovani. Generosità e cordialità quelli con i pellegrini. Ogni passaggio dell’evento è poi stato scandito da un sentimento di fraterna comunione nell’amore per il Risorto e per sua madre. Non sono mancati gli approfondimenti teologici a completamento di un percorso programmato con sapienza magistrale. Infine, l’occasione è stata propizia per la costituzione di tanti cenacoli di preghiera per arricchire il percorso di fede personale e comunitario. Santa Teresa d’Avila ha scritto: «É troppo bella la compagnia del buon Gesù per dovercene separare! E altrettanto si dica di quella della sua santissima Madre».
Pubblicato su Il Quotidiano il 9 ottobre 2014, p. 28