DISCORSO PER IL PENSIONAMENTO DELLA MAESTRA ANNA COLLIA
La maestra Anna Collia non gradirebbe un discorso pedante e doverosamente elogiativo. E allora, forse meglio parlare dei suoi innegabili difetti! Innanzitutto, il carattere: burbero e intransigente, perfezionista e diretto. Difetti, chissà… Un’apparente spigolosità è il modo efficace per nascondere la vera natura di uno spirito, sensibile e attento alle esigenze altrui. L’intransigenza, lo strumento per educare le generazioni future al conseguimento di obiettivi alti ed onesti. La tendenza a realizzare tutto bene e nel migliore dei modi, un’invalicabile barriera al presappochismo. L’immediatezza, il mezzo per tenere a bada viltà e menzogna. Eppure la maestra Anna qualche difetto dovrà pur averlo! Non si può dire che non sia un’ottima organizzatrice. Nelle vicende scolastiche come in quelle sociali non ha mai lasciato nulla al caso. Lungi da lei ogni impostazione segnata dal calcolo freddo e amorfo. Piuttosto, la tendenza alla perfezione ha sempre indicato agli allievi la naturale propensione al miglioramento di se stessi, del proprio bagaglio formativo e cognitivo. Ma un difetto deve pure averlo questa insegnante di lungo corso. Qualcuno fra i suoi vecchi alunni l’accusa di eccessivo zelo! Ma la critica convince poco o nulla. L’assidua dedizione al lavoro non l’ha mai distolta da una speciale attenzione verso la sorte degli allievi aldilà dei loro meriti o demeriti… scolastici. E la corazza che ha indossato in così tanti anni di insegnamento? Una corazza di austerità? Il modo migliore per proteggere la sua delicatissima umanità, che gli alunni hanno sperimentato giorno dopo giorno, senza soluzione di continuità. Ma un difetto ce l’ha sicuramente… La scarsa propensione alla dialettica! Praticamente impossibile farle cambiare idea. Ma a ben pensarci, col senno di poi, occorre riconoscere che le sue soluzioni sono sempre state le migliori, quelle in cui ha saputo contemperare ragione e sentimento. E purtuttavia… questo momento celebrativo non può ignorare un dato di fatto. La sua straordinaria capacità ipnotica… un magnetismo senza limiti col quale ha saputo catturare l’infanzia zambronese di tante generazioni. Un difetto? Un limite? O una grande virtù? La capacità di catturare l’attenzione ha rappresentato il grimaldello per spalancare la porta al sapere. Ma un difetto ce l’ha, ce l’ha… Nell’era di internet, del digitale, dell’informatica, la maestra Anna ha pervicacemente trasmesso, fino all’ultimo istante della sua vita professionale, l’amore per i libri, quelli di carta! È stato il suo modo per stimolare la consuetudine alla lettura. E così ha saputo trasmettere la curiosità per storie di avventura, draghi, pirati, maghi, eroi, principesse, stuperodatteri... Non a caso nella sua classe c’è un banco sul quale insistono vari libri. È il suo modo personalissimo di insegnare ai suoi ragazzetti la via per la libertà… Scartata pure questa ipotesi, il vero difetto della maestra Anna dev’essere un altro. Quale? Ma è evidente… le sue espressioni dialettali! A volte esclamative, altre dall’idea vagamente imprecativa. Altre ancora come locuzione rafforzativa. Altre, come stimolo a cambiare repentinamente rotta; altre, come sintesi di un lavoro finalizzato all’apprendimento. Altre, infine, come strumento per veicolare la lingua degli avi. Come si fa a giudicare tutto ciò in termini negativi? Ma forse la maestra Anna in tanti anni di professione qualcosa ha sbagliato e ciò a causa di un difetto di base! Ha trasmesso ai discenti l’idea che l’ottimismo operoso possa sconfiggere la malvagità e l’idea che la fratellanza e la solidarietà siano due sentimenti utili materialmente, ma soprattutto moralmente. “Il patto d’amicizia” che tutti i suoi allievi hanno stipulato, il senso del mutuo soccorso, la vicinanza affettiva… ecco alcuni ingredienti di vita sapientemente loro trasmessi. Qualcuno potrebbe storcere il muso e parlare di prassi démodé. Ma a volersi soffermare un solo momento, sono proprio questi gli elementi di base che faranno dei bambini di oggi, gli uomini e le donne di domani. Cittadini e persone che porteranno sempre in sé il bagaglio umano adeguato e attrezzato ad ogni evenienza di vita. Un difetto la maestra Anna ce l’ha… La scarsa tendenza ad assentarsi! In un’epoca in cui il lavoro scarseggia… Ma la verità è che la simbiosi profonda instaurata con le varie classi è risultata salutare, una sorta di cura omeopatica contro ogni forma di assenteismo. Un atteggiamento che nel tempo ha contagiato anche gli allievi. Avete mai visto una bambina con la febbre a 39 volersi recare a scuola? Queste cose nelle classi di Anna Collia sono state l’incredibile norma! Ma non bisogna mai soffermarsi alla superficie. Occorre scavare in profondità. E allora, sì che si scopre un vero difetto dell’insegnante Collia. La sua propensione a stimolare l’incontro col diabete e con l’obesità! Mi spiego meglio. Non c’è scuola del mondo… che negli anni del suo insegnamento abbia allestito banchetti di dolci così succulenti, ricchi e saporiti. Un vero e proprio stimolo a introiettare quantità ingenti e rilevanti di calorie. Ma poi, a ben pensarci, lo scopo di questi banchetti, curati persino nei colori del tovagliato, era quello di agevolare un percorso di unione e incontro fra le famiglie degli scolaretti. Perché poche cose come la convivialità uniscono gli animi delle persone. E allora l’allestimento del buffet ha rappresentato per anni e anni, non solo un rito, ma un momento di allegra e dolce… unione fra le persone coinvolte. Senza la sua “mitica” (per usare una parola cara alle nuove generazioni) crostata al limone… la vita scolastica risulterà meno “dolce”. Eppure c’è qualcosa che nel suo carattere merita ferma censura! Cosa? Le sfuriate… Un vecchio adagio popolare recita: “Chinati giunco che passa la piena”. Ecco, le arrabbiature della maestra Anna equivalgono, più o meno a un fiume in piena! Si potrà pensare, fra sé e sé: “Ma che esempio sarà mai questo per le nuove leve?”. Niente di più sbagliato! Le sue arrabbiature… quasi sempre dettate da un ragionamento capace di andare al nocciolo della questione senza troppi fronzoli. Un modo efficace per scacciare l’ipocrisia e allontanare le tendenze ad ogni compromesso al ribasso. Un vero e proprio toccasana in un mondo dove non sempre prevale la chiarezza delle idee. Se però si sottopone il suo comportamento alla lente d’ingrandimento, qualcosa di non positivo dovrebbe venire fuori! Cosa? Il suo porsi come insegnante e maestra… di vita! Strano. Perché l’epoca odierna tende a confondere l’etica dei doveri con il diritto ai desideri, la libertà col libertinaggio, la cultura della verità con la “dittatura del relativismo”. Maestra di vita… Anna Collia ha plasmato intere generazioni di zambronesi educandole al rispetto altrui, al valore della cultura come l’inderogabile strumento di riscatto individuale e collettivo. Ma non solo! Ha offerto ai suoi allievi un modello di comportamento chiaro, coerente, coraggioso e sereno. Saggezza antica e modalità di comunicazione appropriate ai tempi. Ecco, finalmente si è trovato un neo nello svolgimento della sua attività. Il solido legame con i tradizionali metodi d’insegnamento. E però… in realtà di tradizionale la maestra in argomento ci ha messo sapienza e saggezza, esperienza e conoscenza. Sul tavolo della sua abitazione c’è sempre spazio per qualche rivista d’aggiornamento. Ha imparato ad usare il pc. Non si è mai lasciata prendere la mano dalla routine. L’entusiasmo un ingrediente essenziale del suo metodo di lavoro. Una virtù che ha trasmesso agli allievi e si è concretizzata in curiosità per l’apprendimento e per la conoscenza. Ma a voler approfondire la questione col microscopio… quale difetto può essere scoperto nella maestra che vive in via Pietro Mancini? La fede incrollabile nel merito. Nell’epoca dei privilegi e della mediocrità, quasi un’eresia! Eppure, la sua equità in ogni valutazione, l’equilibrio e la misura di ogni comportamento sono qualità innegabili.
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In mancanza di ragionevoli difetti, non rimane che parlare delle sue virtù. Ma la cosa, probabilmente, non la metterebbe a suo agio. Perché la maestra Anna è schiva, riservata qualità che coniuga perfettamente con la sua propensione a relazionarsi con le famiglie e con una realtà che conosce a menadito. E allora meglio parlare, magari con spontaneità, di alcune sue peculiarità a prescindere da ogni giudizio di merito. La maestra Anna rappresenta un pilastro nella formazione educativa e scolastica di molte generazioni zambronesi. Un percorso che ha superato i canoni della professionalità per incardinarsi a pieno titolo nella storia di questa comunità. Insomma, un riferimento sociale, e continuerà ad esserlo a lungo… Perché insegnamenti, impostazione mentale, affetto, restano nel cuore di chi li riceve vita natural durante. Proprio per questa ragione filiale è l’amore per lei dei suoi allievi. Nell’ultimo anno d’insegnamento, si è spesa come se fosse all’inizio! Un senso del dovere tracimato, evidentemente, nell’amore puro per i suoi allievi. Ecco… questo è il volto della maestra Anna! La sua professionalità ha sottratto ogni spazio al caso e alla superficialità. Programmazione, umanità, equità le sue parole d’ordine. Non è soltanto l’amore per i suoi allievi, ma qualcosa di più grande: l’amore per la sua comunità, per il passato, il presente e ancora di più per il futuro. Gabriel Garcia Lorca definì la poesia come “energia segreta alla vita quotidiana”. L’attività della maestra Anna Collia non è forse una poesia? Una poesia scritta nel tempo, parola dopo parola, verso dopo verso, strofa dopo strofa. La poesia come balsamo per il cuore e stimolo per il logos. La vita è un alternarsi di gioia e dolori. Nelle ore trascorse con lei, i suoi allievi hanno conosciuto la gioia! Nel momento del distacco, un piccolo dolore. È l’involontario ultimo insegnamento di un’insegnante che ha trasmesso a tutti una verità profonda ed elementare: ognuno ha dentro di sé una favola da raccontare o da custodire con cura. Nella trama c’è spazio anche per qualche passaggio ingiusto o doloroso. Ma è solo un passaggio…alla fin fine, “l’energia segreta della vita quotidiana” combinata con l’ottimismo della volontà può trasformare la realtà in meglio. È l’aspirazione al progresso, naturale propensione degli esseri umani. È anche, per tutti, l’insegnamento più importante della maestra Anna Collia…
Zambrone, 11 giugno 2014
Corrado L’Andolina