SONATURI E SAPORI. LA SAGRA DEL MAIALE
di Corrado L’Andolina
ROMBIOLO - Rappresentano una delle risorse migliori della Calabria. Custodiscono la memoria storica regionale. Allietavano i momenti gioiosi delle comunità e in parte continuano a farlo. Sono i sonaturi che calamitano l’attenzione degli astanti, inducono alla spensieratezza e suonano buona musica. Le note di una zampogna a chiave, gli acuti della pipita, la ritmica del tamburello, la sonorità dell’organetto. È la semplicità della musica popolare che proprio per questa sua virtù mantiene il fascino intatto. Di qualità, i nomi presenti alla ventunesima edizione della sagra del maiale che si è svolta lo scorso sabato nella frazione Presinaci di Rombiolo. Su tutti, quello di Francesco Crudo, storico suonatore di pipita del posto. E poi Giovanni Rossomanno, esperto zampognaro e Francesco Nucera, suonatore d’organetto di Gallicianò. A seguire le nuove leve, fra cui Alessandro Zagari, Alex e Samuele De Rito. Nella “rota”, tradizionale momento coreutico-musicale, il mastru d’abballu (e cioè la figura di colui che dirige le modalità della danza) è stato Silvano Monteleone che ha coinvolto gli astanti in un crescendo di partecipazione. La serata è poi continuata con lo spettacolo musicale del gruppo di musica popolare “I nd’arranciamu”. Al momento del ballo corale si è mescolato l’altro pezzo forte della serata: la sagra del maiale. Organizzazione generale sui consueti elevati standard e gastronomia da dieci e lode. Unanimi gli apprezzamenti per le pietanze consumate dai numerosi partecipanti: fileia, zuppa di fagioli con cotiche e salsiccia, spezzatino, filetto, salsiccia, costata, pancetta ai ferri, fegato con cipolla, frittole in gelatina, zampini. Una serata che come ogni anno, in virtù dell’impegno dell’associazione “Insieme”, ha rivitalizzato il piccolo centro rurale nella semplicità di una festa coinvolgente.
Pubblicato su Il Quotidiano il 15/9/2014, p. 18